L’agenzia di intelligence israeliana fa sapere che dietro ai molteplici attacchi terroristici effettuati da reti criminali contro le ambasciate israeliane in Europa, dal 7 ottobre in poi, ci sarebbe la mano dell’Iran.
L’indiscrezione diffusa dal Mossad la ha poi confermata il servizio di sicurezza svedese Sapo. Secondo quest’ultima, Teheran, da anni, starebbe portando nel Paese scandinavo attività che minaccerebbero la sicurezza nazionale.
Secondo Daniel Stenling, capo del controspionaggio della Säpo, ci sarebbe addirittura un rischio elevatissimo che l’Iran colpisca obiettivi in Svezia.
Per la Sapo “l’Iran ha già utilizzato la violenza in altri Paesi europei con l’obiettivo di mettere a tacere le voci critiche e le minacce percepite al proprio regime. Per portare avanti queste attività, il regime iraniano in alcune occasioni ha utilizzato reti criminali”.
I piani dell’Iran
A parlare è un funzionario israeliano alla stampa di Tel Aviv: “L’Iran gestisce molte organizzazioni criminali in Svezia e in Europa in generale, traendo vantaggio dal relativo vantaggio di ciascuna e talvolta dalla rivalità tra di loro”.
Il 17 maggio, la polizia svedese ha sentito degli spari a tarda notte vicino all’ambasciata israeliana. Le autorità locali hanno arrestato un ragazzo di 14 anni in relazione alla sparatoria e hanno reso noto che l’obiettivo era la sede diplomatica. Per il Mossad, l’attacco è stato condotto dal gruppo criminale Rumba, guidato dal rivale di Majid Ismail Abdo e anche questo legato all’Iran.
Chi sono Foxtrot e Rumba
Foxtrot e Rumba ricevono finanziamenti e indicazioni direttamente dall’Iran, secondo il Mossad, e sono costantemente monitorati dall’intelligence europea.
L’agenzia di spionaggio accusa inoltre l’Iran di cercare di trarre vantaggio dal crescente antisemitismo in Europa evitando la responsabilità diretta dell’attacco.