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Basta dire che l’AI sostituirà il lavoro

Dire che il lavoro sparirà perchè sostituito dalle funzioni AI è una affermazione di una leggerezza immane. E’ come dire che quando è nata la calcolatrice la professione di commercialista o di ragioniere è sparita; le cose non stanno proprio così

Sono anni ormai che Salvatore Aranzulla e lo stuolo di piccoli guru emersi dai blog dei primi 2000 (Montemagno, etc) ci propinano chicche informatiche più che altro dedicate a veri e propri analfabeti digitali, si perchè tali ci sentiamo davanti a certe affermazioni. Chi vi scrive è più volte caduto nel funnel contenutistico di questo nerd che ha avuto un successo smisurato considerando da dove e come è partito, ma lo vedremo dopo.

C’è da dire che il buon Salvatore ha saputo conservare la sua nicchia di pubblico espandendo le sue attività e non cedendo troppo alle seduzioni della fama se non per un improbabile fisico da influencer che cozza totalmente con la sua immagine, diciamo che in questi anni è stato piuttosto bravo a diventare una sorta di Guru del web…Che poi questa credibilità te la danno i media. Quando il web in Italia si è diffuso i grandi gruppi editoriali, non capendoci nulla, hanno assorbito i blogger che poi si sono spacciati per degli pseudo scienziati della materia internettiana…


Aranzulla è passato dallo scrivere cose banali spiegate in forma comprensibile sul suo blog ad essere inglobato per primo in un circuito di Blog di Leonardo che ai tempi era paragonabile sul web al re assoluto dell’informazione dopo la catena di siti Blog Rcs melablog, etc.. Diciamo che tutti quelli che sono partiti allora, oggi si sono affermati ma non hanno la palla di cristallo.

Cito Aranzulla perchè San Algoritmo da Instagram mi ha proposto questo simpatico video estratto da un simpatico podcast del quale ignoravo totalmente l’esistenza, dai numeri evinco che è anche molto seguito..

Sono diventati tutti psicosociologi delle reti

E’ interessante notare che questi personaggi ora sono tutti dentro la materia dell’intelligenza artificiale, prima erano esperti di esportazione dei dati da un iphone a un Android ora sono diventati tutti psicosociologi delle reti e si preoccupano del fatto che la rete cambierà a causa di AI come in una sorta di apocalisse del lavoro. Per altri schizzati tipo Musk, il concetto viene elevato ad iperbole e la narrazione del futuro diventa come una sorta di Eden dove tutti si grattano le palle dalla mattina alla sera in preda alle allucinazioni da funghi. Cambieranno le dinamiche e cambieranno i lavori è vero; in particolare il loro, ed è questa l’unica cosa sensata che dice Salvatore. Quello che non hanno capito questi tuttologi del digitale è che l’intelligenza artificiale e quella generativa sono dei mezzi e non sono il fine. Dire che il LAVORO sparirà perchè sostituito dalle funzioni AI è una affermazione di una leggerezza immane. E’ come dire che quando è nata la calcolatrice la professione di commercialista o di ragioniere è sparita; tutt’altro.

Intanto definiamo l’intelligenza artificiale (lo chiedo a chat gpt che mi risponde in tre secondi quindi salto i noiosi passaggi sul motore di ricerca e così facendo non faccio guadagnare Google, già questo basterebbe a fare un grande passo avanti).

“L’intelligenza artificiale (IA) è un ramo dell’informatica che si occupa dello sviluppo di algoritmi e sistemi capaci di eseguire compiti che normalmente richiedono l’intelligenza umana. Questi compiti possono includere il riconoscimento vocale, la comprensione del linguaggio naturale, il riconoscimento delle immagini, la capacità di prendere decisioni, e molto altro.”

Altra questione da mettere a fuoco è l’intelligenza artificiale generativa. Spesso vengono confuse

L’intelligenza generativa è una sottocategoria dell’intelligenza artificiale (IA) che si concentra sulla creazione di contenuti originali e nuovi utilizzando modelli di apprendimento automatico. Questi modelli sono in grado di generare testi, immagini, musica, codice e altri tipi di contenuti basati su esempi di dati preesistenti.

Prompt e possibilità

Diciamo che se esistono delle criticità di utilizzo il territorio pericoloso potrebbe essere proprio quello della generativa ma non a causa della tecnologia, piuttosto a causa dell’uomo. Dire che il lavoro come concetto sparirà è una boiata pazzesca perchè già oggi esistono operatori esperti AI che lavorano e guadagnano fior di quattrini, perchè a chat Gpt se non sai come porre le domande, ovvero non conosci i famosi PROMPT non otterrai dei risultati funzionali a ciò che realmente vuoi o che ti serve in quel momento. Quindi è necessario conoscere il mezzo e per questo nasceranno centinaia di nuovi lavori.

Lo specialista di prompt per la musica, lo specialista di prompt per il design, per l’architettura e così via. La generativa potrà essere utilizzata con grande successo nel campo della botanica che salverà il futuro dell’umanità. Per quanto concerne i lavori nobili come l’avvocato o il giudice dire che saranno sostituiti da AI è lecito, ma in che senso? Abbiamo bisogno di un umano per rilevare una velocità di 200KM/h su una strada statale? Quando sono arrivati gli autovelox sono spariti i vigili urbani? A me pare che siano triplicati come – vero – sono triplicate le multe perché i PROMPT erano sbagliati, infatti di recente sono stati cambiati questi sistemi e le loro normative. Non sono spariti i vigili e non sono spariti gli autovelox.

Quale futuro

L’intelligenza artificiale è una grande opportunità per accelerare processi soprattutto in campo medico dove si svilupperanno centinaia di nuove professioni e così sarà, vivremo più a lungo saremo più sani e LAVOREREMO, Aranzulla, fattene una ragione! Ho almeno altri cento buoni motivi per farvi capire che questa rivoluzione serve a tutti quanti noi, però voi continuate a invitare Aranzulla.. mi raccomando.

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