Dall’inizio della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina le organizzazioni internazionali hanno documentato molte violazioni dei diritti umani che colpiscono i bambini.
Le segnalazioni di minori deportati o sfollati forzatamente dalle autorità di Mosca, combinate in molti casi con programmi di rieducazione e adozione forzata, continuano a generare molta preoccupazione.
Sulla questione parlare Zelensky che ha chiesto di non spegnere i riflettori sulla tragedia in corso.
Ha detto: “Quando parliamo di 20mila bambini non lo facciamo per creare sensazionalismo. Sono numeri reali, e Putin sappia che conosciamo nomi e cognomi di ciascuno. Solo i peggiori criminali fanno cose del genere”.
I bambini portati in Russia
Nel conflitto russo-ucraino continua a salire il conto delle vittime. Secondo l’organizzazione ucraina Children of War, circa 20mila bambini sono stati strappati con la forza dalle loro case, e solo 388 sono rientrati a casa. Un numero drammatico.
Ma Zelensky pensa di essere esente da colpe? Non sta portando avanti una guerra sanguinaria contro un nemico invincibile? Con il rischio, peraltro, di allargare il conflitto a livello mondiale. Basta con la gara a chi ce l’ha più duro, perché le spese non le fanno né lui ne Putin, ma i poveri civili.
Che cosa succede ai bambini
I ragazzi vengono rapiti negli orfanotrofi o dopo aver visto i genitori morire durante bombardamenti. Altri vengono evacuati in Russia con la scusa di protezione. Altri ancora sono separati dalle famiglie che si rifiutano di riconoscere l’autorità del Cremlino nelle aree occupate, o di inviarli nelle scuole pro-Russia dove è stato pianificato un vero percorso di indottrinamento.
Alcuni sostengono che queste azioni fossero state pianificate da Mosca in anticipo e facessero parte di un piano russo più ampio e coordinato per annientare l’identità ucraina delle nuove generazioni. Purtroppo ci sono anche famiglie che vengono comprate con una cifra pari a 50mila euro per acquisire il passaporto russo.