Risale al 15 aprile ed è una circolare leggermente inquietante, per non dire guerrafondaia. Dillinger l’ha intercettata su X, dispersa tra centinaia di post trionfalistici della Rete Ferroviaria Italiana (Rfi).
Sembra quasi che ci stiamo preparando a un qualcosa di molto grosso in termini di mobilitazione militare del nostro Paese. Purtroppo, le cose non succedono da un giorno con l’altro.
“Leonardo e Rete Ferroviaria Italiana”, si legge, “hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per realizzare un progetto condiviso nell’ambito della Military Mobility, un’iniziativa Ue finalizzata ad aumentare le capacità infrastrutturali e digitali esistenti, per assicurare la movimentazione di risorse militari, all’interno e all’esterno dell’Europa, anche con breve preavviso e su larga scala, garantendo capacità di trasporto sicure, sostenibili e resilienti”.
Inquietante è anche il linguaggio ipertecnico e per addetti ai lavori che dissimula procedure interpretabili come la strutturazione di un poderoso apparato di infrastrutture belliche.
“Leonardo e RFI”, continua il comunicato stampa, “si propongono di identificare l’architettura e le funzionalità della piattaforma digitale integrata di gestione della circolazione dedicata alla Military Mobility, in situazioni ordinarie e straordinarie per il trasporto di materiale militare attraverso infrastrutture dual-use”.
Tecniche avanzate di A.I.
“Saranno parte integrante della piattaforma soluzioni innovative per l’accesso a fonti eterogenee di dati e per la valorizzazione degli stessi con processi automatizzati. Nell’ambito della collaborazione, Leonardo esprimerà le proprie competenze in termini di Global Security e Global Monitoring con il supporto di tecniche avanzate di A.I. su più fronti: censimento e monitoraggio delle infrastrutture dual-use, modellazione di infrastrutture e servizi articolati, simulazione e ottimizzazione di reti complesse”.
“Prestazioni di calcolo elevate nella gestione di significative moli di dati saranno soddisfatte dall’HPC (High Performance Computing) davinci-1, uno dei super-computer più potenti nel settore aerospazio, difesa e sicurezza”.
I partners
Leggermente angoscianti anche i partners citati, per esempio Eurofighter, che costruisce gli Eurofighter Typhoon (tiphoon significa tifone…), aeroplani militari di quarta generazione, velocità massima 2.495 km/h, costo tra i 65 e i 90 milioni di euro. “Leonardo è una delle principali aziende industriali dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza (AD&S) a livello globale. Con 51mila dipendenti nel mondo, è attiva nel settore degli Elicotteri, Elettronica, Velivoli, Cyber & Security e Spazio, ed è partner dei più importanti programmi internazionali del settore come Eurofighter, NH-90, FREMM, GCAP e Eurodrone”.
I libri di storia ci hanno insegnato a leggere la storia con i “turn point”, casus belli come volete chiamarli, ma nelle guerre si scivola per gradi… questo sarà un altro tassello?