Paolo Bonolis è tra i più discussi conduttori italiani, per quel pizzico di perfidia che è la sua cifra e per gli alterchi aspri, per esempio con Antonio Ricci. Ma a volte la sua ironia colpisce nel segno. Come a Verissimo, dove ha fatto arrossire Silvia Toffanin.
Nella puntata in onda domenica 2 giugno, Bonolis che viene chiamato dalla conduttrice Silvia Toffanin a parlare della fine del suo matrimonio con la produttrice tv Sonia Bruganelli: «La vita è fatta così, ci sono cose che cambiano e cose che permangono. Su quelle che cambiano ci si adatta, su quelle che permangono ci si adopera».
In un intervento registrato mandato in onda su uno schermo alle spalle del conduttore, Sonia racconta che vivono ancora insieme, che hanno annunciato di essersi separati per il bene e dei figli e di non escludere un eventuale ritorno di fiamma.
Il conduttore di Ciao Darwin risponde sul filo dell’ironia: «La vita è piena di sorprese, l’importante è farsi trovare preparati. Sono state prese in considerazione delle cose e basta. Si dice: l’anima è un conto, il corpo è un altro. Però anche il corpo…», ammicca Bonolis, prendendosi una pausa di qualche secondo dal sicuro effetto scenico.
Il pubblico in studio ride, Toffanin sorride guardandolo con indubbia complicità. Bonolis , svelto e perspicace, la provoca immediatamente, con un mezzo ghigno malizioso: «Tu fai ancora l’amore con tuo marito?».
Chi non lavora non fa l’amore
Silvia Toffanin quasi non gli lascia finire la domanda ed esclama un “Sì» convinto, poi nasconde il volto con le mani per evitare che le telecamere riprendano in primo piano il suo rossore.
Meglio cambiare discorso e Bonolis è pronto a raccontare un aneddoto familiare: «C’è un episodio di mia mamma buffo, mi ha telefonato dicendo “Paolo corri a casa”, arrivo e mi dice: “Mi prometti che non ti arrabbi?
Ridateme la cataratta
«Sono andata all’oftalmico a farmi togliere la cataratta, poi mi sono guardata allo specchio e ho pensato: Si può rimettere?».
Una famiglia dove tutti prendono in giro tutti. «Io, mamma e papà eravamo tutti ironici, non c’era problema in casa che non veniva deriso».
