In una videointervista rilasciata a SkyTg24, Amanda Knox usa la nostra lingua per gettare ombre sul nostro sistema giudiziario e atteggiarsi a martire, riguardo alla condanna a tre anni per calunnia ai danni di Patrick Lumumba, disposta dal Tribunale di Firenze.
«Questo verdetto non è giusto e non è corretto» sentenzia la 36enne di Seattle. «Aspetto le motivazioni della sentenza, ma certamente faremo ricorso alla Corte di Cassazione. Non ho dormito, sono davvero delusa, mi sento triste ma sono determinata».
«Non ho niente da nascondere e non smetterò mai di dire la verità. Non ho calunniato Patrick, non ho ucciso la mia amica Meredith Kercher. Tornerò qui tutte le volte che devo per lottare contro questa ingiustizia»
Con scarso rispetto per il nostro sistema giudiziario, lamenta: «Sono ingiustamente accusata da 17 anni, cioè tutta la mia vita da adulta. Ho passato 4 anni in carcere da innocente. Dall’inizio volevo solo fare la cosa giusta e dire la verità. A volte penso che non ci sia nulla da fare ma ci proverò per sempre».
Guai a chi dubita della sua sincerità: «Se le persone prendessero davvero del tempo per vedere gli atti, allora crederebbero alla mia innocenza e non a una fantasia che non esiste. Non sono Foxy Noxy, sono Amanda Knox».
Una sopravvissuta
«Ero una ragazza di 20 anni e sono diventata la ragazza accusata di omicidio più odiata in tutto il mondo e ho dovuto passare tutta la mia vita a lottare e difendermi. Volevo solo la mia vita. Sono sopravvissuta».
«Quando cresco i miei bambini spero che vedano la mia forza. Sono fortunata ad avere una famiglia e degli amici che mi sostengono in una lotta che forse continuerà tutta la mia vita».
Tirando in ballo la malagiustizia
Knox dice di essere consapevole che in Italia ci siano state 30mila vittime di malagiustizia negli ultimi 30 anni: «Il mio messaggio a chi viene ingiustamente incarcerato è: non siete soli. Ci sono giorni molto difficili, ma c’è chi vuole aiutarvi». Per carità, nella sua natia America la malagiustizia è ignota…
Ci ha sempre preso per il sedere perché protetta dal suo Stato padrone. Ora ci fa pure la predica e la morale. Noi le vogliamo ricordare che Rudy Guede si è fatto 15 anni di galera per concorso in omicidio con lei; assolta lei, con chi sarebbe rimasto in concorso per farsi 15 anni?