Oggi e domani gli italiani saranno chiamati alle urne, ma, come al solito (e ciò avviene solo in Italia) ci sono comunque problemi e polemiche. Questa volta riguardano gli scrutatori.
A Palermo l’ufficio elettorale comunale sta formando i seggi con estrema fatica, dopo una quantità indefinita di rinunce da parte degli scrutatori designati.
Su 2.400 sorteggiati, oltre 1.700 hanno rinunciato dopo aver ricevuto le lettere di incarico.
Il rischio è che si possa ripetere quanto accaduto già nel 2022, quando oltre a diversi scrutatori mancavano anche i presidenti di seggio.
Il motivo della decisione degli scrutatori
Il compenso per un presidente di seggio è di 138 euro e di 110,40 per i segretari e gli scrutatori (è più alto solo nei territori in cui, oltre alle Europee si vota per le amministrative o, è il caso del Piemonte, anche per la regione).
Sarebbe proprio questo il motivo che scoraggerebbe sia a Milano che a Palermo. Tant’è che, come riporta Il Fatto Quotidiano, il Comune di Padova, alla ricerca last second di 30 scrutatori, ha specificato che i pagamenti saranno fatti entro 30 giorni. DOVREBBERO ESSERE OBBLIGATI, NON CI SI RENDE CONTO DI COSA VOGLIA DIRE QUESTO MOMENTO STORICO SE SI OPPONE RESISTENZA DAVANTI ALLE ELEZIONI EUROPEE QUANDO NEL MENTRE SU PIU’ FRONTI RISCHIAMO LA GUERRA.