Nel luglio del 2023 io, Fabrizio Corona, che ai tempi non ero editore di questo sito ma gestivo le notizie tramite la mia pagina Telegram “Fabrizio Corona Vero”, lanciavo lo scoop del calcio scommesse dicendo che erano coinvolti parecchi calciatori, tra cui uno su tutti, Nicolò Fagioli.
In quel momento la situazione per Nicolò era drammatica: nonostante avesse avuto una carriera folgorante, diventando un punto di riferimento della prima squadra della Juve con un contratto da un milione e mezzo/due l’anno, la sua vita era diventata un tunnel senza uscita. Come abbiamo già raccontato più volte nelle varie inchieste, Fagioli era malato ludopatico sin da quando era solo un ragazzino, e la sua malattia, man mano che la sua carriera diventava sempre più importante, con un conseguente aumento di guadagni, lo aveva portato a scommettere senza limiti di denaro.
Peccato che con le scommesse – come succede nella maggior parte dei casi – ci perdi e vai sotto. Lui si era indebitato non poco e a nulla erano serviti i prestiti da parte dei compagni di squadra come Federico Gatti. La malavita serba – con cui scommetteva illegalmente – lo cercava, a tal punto di andare a bussare alle porte di Vinovo, centro degli allenamenti della Juve. Il suo piccolo grande segreto non era più segreto, la squadra, i giocatori, la dirigenza, tutti sapevano, nessuno parlava.
Bonucci aveva provato ad aiutarlo ma tutto è stato inutile: a quel punto la procura di Torino, dopo che un’latra parte della stessa non aveva voluto indagare per gli ovvi rapporti con la proprietà della squadra, ha fatto il suo dovere. E così è partita l’indagine con notizie correlate su tutti i siti di stampa italiana, e uno dietro l’altro sono incominciati a uscire tutti i nomi, fino a quando io, con uno scoop clamoroso, dichiaro di fare gli altri nomi prima della stessa Procura.
Lo scoop più grande della storia del calcio
Li faccio, e la procura, una volta uscita, è stata costretta ad andare a prelevare a Coverciano, una cosa mai vista nella storia del calcio, due giocatori della nazionale: Tonali e Zaniolo, il resto è storia. Quello che non ci torna però, è il fatto che la Juve – non indagata come avrebbe dovuto poiché a conoscenza delle violazioni sportive di Fagioli – non solo non lo mette fuori squadra facendogli causa, ma continua a pagargli lo stipendio e gli rinnova il contratto al doppio (evidentemente per non fargli raccontare la verità e non avere problematiche penali).
Fagioli prende una condanna brevissima di 9 mesi patteggiando e promettendosi di curarsi, cosa che avviene: si cura, risolve il problema con la malavita che non può più toccarlo perché c’è di mezzo la Procura – dunque le forze dell’ordine – i debiti gli vengono cancellati, i soldi vengono restituiti agli amici, la famiglia, la società e la polizia controllano quotidianamente i suoi conti correnti e non gli permettono di scommetterete. Lui ritorna in campo le ultime di campionato e rientra nel giro della nazionale.
Un grazie, è il minimo
Ora, non ci interessa l’etica spallettiana che in teoria dovrebbe punire uno che viola le regole sportive – e questo ci fa capire che Spalletti pensa solo ai risultati e non ad una educazione comportamentale che dovrebbe essere da esempio per i giovani – ma quello che ci chiediamo noi oggi è: se io non avesse scoperchiato questa indagine e niente fosse venuto fuori, dove si troverebbe oggi Fagioli? Sarebbe morto? Ucciso? Pieno di debiti? Ricattato? Senza più un euro? Disperato?
E allora ripensando alla storia pubblicata sui suoi social una volta scoppiata l’inchiesta in cui ci accusava, oggi noi gli chiediamo e lo obblighiamo spontaneamente a ringraziarci perché se la sua vita à cambiata ed è ricominciata risolvendo tutti i suoi problemi, un grazie a noi, e specialmente a me, Fabrizio Corona, editore di questo giornale, è d’obbligo. Guarderemo l’Italia, tiferemo per l’Italia, ma non siamo d’accordo con la convocazione di Fagioli. Buon Europeo a tutti!