Home CRONACA Le tre vittime del Natisone avrebbero potuto essere salvate?

Le tre vittime del Natisone avrebbero potuto essere salvate?

Patrizia, Bianca e Cristian intrappolati da una piena su un greto del Natisone. I corpi delle due ragazze sono stati ritrovati due giorni dopo, il giovane è ancora disperso - Fonte: Web - Dillingernews.it

“Ninetta mia crepare di maggio/ci vuole tanto troppo coraggio/Ninetta bella dritto all’inferno/avrei preferito andarci in inverno”. Due ragazze e un ragazzo restano intrappolati in un’isoletta sul greto del Natisone il 31 maggio. Lui è ancora disperso, le altre sono morte.

I versi dalla canzone di Fabrizio De André La guerra di Piero sono un omaggio commosso che Dillinger fa alle famiglie delle vittime e a questi sfortunatissimi ragazzi, immaginando il terrore insopportabile vissuto abbracciati stretti gli uni agli altri, come si vede in un video angosciante in cui un vigile del fuoco tenta invano di raggiungerli a nuoto, senza poter vincere la corrente.

Ed è proprio sui soccorsi che si è aperta una durissima polemica. Con le accuse dell’avvocato Gaetano Laghi, legale della famiglia di Cristian Molnar, 25enne ancora disperso. «Se i soccorsi fossero partiti tempestivamente, ovvero nel momento in cui la povera Patrizia li ha richiesti, oggi i ragazzi sarebbero vivi e a casa con i loro genitori».

L’avvocato lo sostiene dopo aver raggiunto Premariacco, in provincia di Udine, e aver ispezionato i luoghi del dramma. «Dopo aver fatto anche un sopralluogo nella località della tragedia, mi colpisce molto la sottovalutazione della situazione iniziale».

«Mi aspetterei, da chi è preposto a ricevere telefonate e richieste d’aiuto una tale preparazione che, avendo notizie di una persona che si trova in quel posto preciso, sappia come intervenire. Forse quei primi momenti di sottovalutazione del pericolo hanno determinato che i ragazzi non siano stati salvati in tempo».

Mezz’ora di ritardo?

Il numero unico per le emergenze, il 112, quel giorno ha ricevuto tre telefonate di Sos da una delle due ragazze, Patrizia, più una quarta chiamata andata a vuoto. La giovane chiedeva disperatamente aiuto mentre il livello del fiume saliva a vista d’occhio.

L’avvocato Laghi, agganciandosi all’orario di quelle telefonate, è persuaso che alle 13.29 sarebbe dovuto decollare l’elicottero sanitario da Campoformido, a otto minuti di volo dal ponte Romano, che guarda sul greto. Denuncia che Drago, il velivolo dei vigili del fuoco di Venezia, pur allertato immediatamente, sarebbe decollato qualche minuto dopo le 14.

Da sinistra, Bianca Doros, 23 anni, il suo fidanzato Cristian Molnar, 25, e l’amica Patrizia Cormos, 20. Fonte: video di “Pomeriggio Cinque” – DIllingernews.it

Il coraggio dei vigili del fuoco

Eppure, i video mostrano che la macchina dei soccorsi si è mossa subito e in ogni direzione, come dimostra il vigile, assicurato a una fune, lanciatosi in acqua per raggiungere i tre mentre in contemporanea, dall’alto di una scala telescopica, altri vigili calavano corde perché i giovani potessero aggrapparsi. Le famiglie di Patrizia e Bianca, l’altra ragazza scomparsa, al momento non sembrano avere intenzione di intraprendere iniziative legali.

Intanto il sindaco di Premariacco Michele De Sabata, scoperto che sul web è stata lanciata una proposta di mobilitazione popolare che sta riscuotendo molte adesioni virtuali per partecipare alle ricerche di Cristian, tenta di porre un freno all’iniziativa. «Ci sono in campo i professionisti e il rischio è che degli improvvisati si mettano solamente a loro volta in pericolo», avverte il sindaco. «La sola presenza di altre persone sarebbe peraltro da intralcio perché i sorvoli a bassa quota dell’elicottero possono essere pericolosi, per questo spesso alcuni tratti vengono interdetti alla circolazione. Nessuno ha dichiarato che da stasera si sospenderanno le ricerche, sarà solo fatta una valutazione per renderle maggiormente efficaci».

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