Colpo di spugna di Carlo Conti sui Sanremo firmati Amadeus. Si ritorna alla formula precedente e il conduttore si conferma l’uomo della Restaurazione.
Serate interminabili? Kaput. PrimaFestival? Ciaone, riesumiamo il DopoFestival. Cantanti in gara tutti sullo stesso piano? Macché, si ripristina la divisione tra Nuove Proposte e Big.
Eppure, Mr. Conti fa finta di niente e un po’ si dimostra anche sbruffoncello, parlando di quando gli è stata affidata la direzione artistica del Festival 2025: «Ho metabolizzato subito, è una cosa che vivo serenamente, con molta leggerezza. In fondo, come diceva Bennato, sono solo canzonette».
Dopo i due anni di Baglioni e il quinquennio di Ama «che hanno fatto crescere Sanremo», Conti naviga convinto di avere il timone ben saldo tra le mani, «senza “buttare all’aria l’esperienza precedente, ma apportando piccolissime modifiche».
Quindi, l’annuncio da ritorno al passato: «Riporto la suddivisione tra Nuove Proposte e Big: le Nuove Proposte non andranno ad aumentare il numero dei Big, ma avranno la loro gara e i Big faranno la loro corsa. Ci saranno meno canzoni in gara e il vincitore della sezione Giovani sarà probabilmente proclamato nella serata delle cover».
Notti in bianco
Conti risparmia ai cantanti in concorso la roulette russa: «Non ci saranno eliminazioni, sarebbe anacronistico. Ho sempre sentito una grande responsabilità: mia moglie mi dice che nei miei precedenti festival mi svegliavo di notte, assalito dai dubbi su un brano che magari avevo scartato. La “bistecca” del festival sono le canzoni, i cantanti in gara, il resto è contorno».
Le canzoni cominciano ad affacciarsi alla ribalta: «Qualcosina inizia ad arrivare. Solo dieci anni fa, quando ho condotto il mio primo festival, arrivava ancora il cd, ora ti arriva il whatsapp, il file sulla mail. Si entrerà nel vivo dell’ascolto dei brani tra fine agosto e settembre».
La musica che gira intorno
Si punterà «sulla musica che sta andando adesso. Mi sono accorto al mio ultimo Festival che qualcosa stava cambiando, dopo il podio formato da Francesco Gabbani, Fiorella Mannoia ed Ermal Meta, due artisti che l’anno prima erano nelle Nuove Proposte e una grande icona della musica: me ne sono reso conto quando nelle settimane successive la notizia più importante divenne il record di visualizzazioni di Occidentali’s Karma, la canzone vincitrice», prosegue Carlo Conti.
Conti manderà i telespettatori a nanna in anticipo rispetto ai suoi predecessori: «A Sanremo finirò prima e rimetto il Dopofestival». Alone di mistero su chi condividerà il palco dell’Ariston con lui: «Il lavoro per Sanremo va organizzato per step: viene prima il regolamento, poi l’attenzione alle Nuove Proposte, poi i Big, poi si decide chi sarà con me. La parte spettacolo è l’ultima cosa, quello che conta è la scelta delle canzoni». Staremo a vedere.
