Home CRONACA Putin: “La conferenza di pace in svizzera è un trucco”

Putin: “La conferenza di pace in svizzera è un trucco”

Il presidente russo Vladimir Putin, 71 anni - Fonte: Ipa - DIllingernews.it

La sensazione, guardando alla crisi ucraina da lontano, è che Putin e Zelensky continuino a passarsi di mano un cerino sempre più corto.

Difficile, ancora, capire chi dei due si brucerà le dita. Nel tira-e-molla dei presunti negoziati di pace, tocca ora a Putin rilanciare, per mettere una pedina nella partita a scacchi con la Nato e l’Europa. Il presidente russo boccia sia la conferenza di pace a Lucerna, in Svizzera, sia le conclusioni del G7 a Brindisi, oltre a minacciare, come al solito, Biden.  

Putin liquida la conferenza di pace senza appello: «Un altro trucco che mira a distogliere l’attenzione di tutti dalle cause della crisi ucraina e dare un’apparenza di legittimità alle attuali autorità ucraine».

Sostiene di essere lui a muovere «una reale proposta di pace per la cessazione totale del conflitto in Ucraina. «Stiamo parlando non del congelamento del conflitto ma della sua cessazione totale. La Russia è pronta a un cessate il fuoco e all’avvio di negoziati se le truppe ucraine si ritireranno completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson e Kiev si impegnerà a non aderire alla Nato. Per l’Ucraina uno status neutrale, non allineato e la smilitarizzazione e denazificazione del Paese».

Naturalmente, come no!

«Naturalmente», intima il presidente russo, «i diritti, le libertà e gli interessi dei cittadini di lingua russa in Ucraina devono essere pienamente garantiti. Queste disposizioni basilari e fondamentali dovranno essere registrate sotto forma di accordi internazionali fondamentali: naturalmente ciò implica anche l’abolizione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia». Tutte condizioni che sia l’Ucraina, sia la Nato e gli Usa, hanno rifiutato.

Sul G7 di Brindisi i toni di Putin sono apocalittici: «Il mondo è inammissibilmente vicino al punto di non ritorno e rischia una tragedia per l’egoismo e l’arroganza dei Paesi occidentali, dimenticando che la Russia è in possesso di uno dei più grandi arsenali nucleari del mondo». È furibondo per la delibera del G7 di finanziare gli aiuti a Kiev con gli interessi che maturano sugli asset russi bloccati e sparsi tra Usa e Ue, in tutto circa 280 miliardi. «Un furto che non rimarrà impunito».

Il leader dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, 46 anni – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Come Hitler

Il leader ucraino Volodymyr Zelensky passa ovviamente al contrattacco: «È la stessa cosa che faceva Hitler, quando diceva “datemi una parte di Cecoslovacchia e finisce qui”. Non ci si può fidare, sono bugie, bugie storiche. Dopo c’è stata la Polonia, poi l’occupazione di tutta l’Europa. Ecco perché non dobbiamo fidarci di questi messaggi, perché Putin fa lo stesso percorso. Oggi parla di 4 regioni, prima parlava di Crimea e Donbass. A lui non importa nulla di quello che accade alle persone, è questa la faccia nuova del nazismo». Il suo consigliere Mikhaylo Podolyak rincara la dose: «Nessuna reale proposta di pace e nessun desiderio di porre fine alla guerra. Ma c’è il desiderio di non pagare per questa guerra e di continuarla in nuove forme. È tutta una farsa. Perciò – ancora una volta – liberatevi delle illusioni e smettetela di prendere sul serio le “proposte della Russia”. che offendono il buon senso».

In totale disaccordo con Putin anche il segretario generale Nato Jens Stoltenberg: «Non è una proposta di pace, ma di maggiore aggressione e maggiore occupazione e dimostra in un certo senso che l’obiettivo della Russia è controllare l’Ucraina. Non spetta all’Ucraina ritirare le forze dal territorio ucraino, spetta alla Russia ritirare le proprie forze dal territorio ucraino occupato e questa proposta in realtà significa che la Russia dovrebbe avere il diritto di occupare ancora più territorio ucraino in tutte e quattro le province». Quindi Stoltenberg informa che la Nato avrà un ruolo maggiore nel coordinamento delle forniture di armi all’Ucraina. «Sforzi che non rendono la Nato parte del conflitto: la Nato supervisionerà l’addestramento delle forze armate ucraine presso strutture di addestramento nei paesi alleati».

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