L’attaccante dell’Inter e della nazionale francese ha definito la situazione politica francese «triste e molto grave»
Com’era già successo qualche mese fa con Taylor Swift, dove la cantante spronava i cittadini ad andare a votare per eleggere il candidato presidenziale delle elezioni di Novembre, oggi l’episodio si è ripetuto in modo analogo con il calciatore francese Marcus Thuram.
Nel primo caso Taylor invitava il popolo a votare, non sbilanciandosi da nessuna parte, se non fosse che tra gli Stati c’era anche il suo. Nel caso invece di Thuram, c’è una posizione ben precisa.
Durante una conferenza stampa in vista degli Europei di calcio in corso in Germania, l’attaccante dell’Inter ha esortato i cittadini e le cittadine francesi a votare per evitare una nuova vittoria del Rassemblement National, il principale partito di estrema destra francese, che alle elezioni europee della settimana scorsa in Francia era risultato il partito più votato. Diversi scenari, stessa domanda: ma è giusto che un personaggio pubblico influenzi le elezioni legislative?
Perché in fondo le ragioni che si celano dietro a questi manifesti hanno una base sensata, per versi giusta: da un lato riescono a convincere tutti coloro che non provano interesse ad esprimere il loro voto a farlo, dall’altro però ci si ritrova con un mucchio di preferenze non originali, dettate da un personaggio per cui – come ben sappiamo – se dicessero a qualcuno di buttarsi da un ponte, probabilmente lo farebbero.
“La situazione politica è triste e molto grave”
Thuram è stato ancora più esplicito. Ha definito la situazione politica «triste e molto grave», e parlato della eventuale vittoria del Rassemblement National come un grosso rischio.
«Ogni giorno vengono trasmessi in televisione messaggi per sostenere questo partito. Come ha detto Ousmane [Dembelè] bisogna andare a votare e soprattutto tutti i cittadini devono battersi affinché il Rassemblement National non passi».
Una roba di famiglia
Marcus Thuram è figlio di Lilian, ex difensore della Juventus e del Parma, campione del mondo con la Francia nel 1998 e oggi diventato scrittore e attivista antirazzista. Durante la sua carriera Lilian Thuram si schierò più volte contro l’estrema destra francese.
Durante i Mondiali del 2006 rispose a Jean-Marie Le Pen, all’epoca presidente del partito predecessore del Rassemblement National, che si era lamentato dei «troppi neri in nazionale»: «Se vedete Le Pen ditegli che i giocatori della Francia si sentono francesi e amano questa maglia e la nazione. Diteglielo», disseThuram. «E viva la Francia. Non quella che vuole Le Pen ma l’altra, quella vera».