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I figli di Berlusconi non riescono a vendere la villa del papà: per la manutenzione serve un esercito

«In vendita almeno Villa Gernetto», la promessa che si fecero i 5 principali eredi dopo la morte del fondatore di Forza Italia. Non proprio una passeggiata

Alla fine della scorsa estate, i 5 figli di Silvio Berlusconi hanno ereditato, oltre tutto l’impero mediatico e finanziario creato dal padre, anche quello immobiliare. E la prima decisione presa fu: «In vendita almeno Villa Gernetto». Una promessa più facile a dirsi che a farsi.

Anche se non sarebbe la sola ad essere messa sul mercato, i figli di Berlusconi volevano un po’ più di tempo per decidere che fare delle case storiche che il padre aveva abitato ad Arcore, Macherio e a Porto Rotondo in Sardegna, tutte controllate dalla Immobiliare Idra.

Villa Gernetto invece era stata fatta acquistare dal fondatore di Forza Italia all’attuale Fininvest Real Estate & services nel 2007, per ristrutturarla e trasformala in quella che lui chiamava “Università del pensiero liberale”.

Progetto importante, ma non personale: per questo Villa Gernetto è stata la prima ad essere messa in vendita quasi un anno fa. Ma in tutto questo tempo nessun pretendente si è fatto davvero avanti.

L’idea del genio Silvio: una università liberale nelle 60 stanze più cinema da 80 posti

Villa Gernetto fu acquistata appunto 17 anni fa per 34 milioni di euro a Gerno, frazione di Lesmo nella provincia di Monza. È un complesso immobiliare composto dalla omonima villa e da una seconda palazzina, chiamata villa Boffalora, che sono circondate da circa 350 mila quadrati di parco. Berlusconi in vita non ha badato a spese per ristrutturarle e arricchirle, portando anche pezzi di antiquariato e quadri che ne hanno reso più importanti le 60 stanze originarie e quella che poi è diventata la sala cinema da 80 posti e successivamente la sala per convegni e presentazioni.

In bilancio di Fininvest Real Estate & services è inserita come immobilizzazione per circa 43 milioni di euro, ma bisogna considerare gli ammortamenti annui e gli investimenti fatti: il prezzo di vendita è più vicino al doppio di quella somma. Ma il compratore non è venuto allo scoperto.

Ora è nelle mani di Adriano Galliani che l’affitta (solo un pezzo, che basta e avanza) per il suo Monza

Il presidente di Fininvest Real Estate & services, Adriano Galliani, nella relazione al bilancio 2023 della società da poco depositato lascia in vendita il complesso immobiliare anche perché la gestione di Villa Gernetto, che Silvio Berlusconi usò nel 2010 anche per un faccia a faccia con Vladimir Putin e nel marzo del 2022 per il finto matrimonio con Marta Fascina, costa davvero tanto. Serve un esercito per la manutenzione.

Il bilancio della società si è chiuso nel 2023 con una perdita record di 23,6 milioni di euro, anche per le svalutazioni operate su alcune società controllate, e nonostante avere incassato 131 mila euro per avere affittato villa Boffalora al Monza calcio per i ritiri della squadra e la stessa Villa Gernetto per alcune occasionali convention o presentazioni aziendali.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.