Domenica 16 giugno Ilaria Salis era attesa in videocollegamento con la festa di Sinistra italiana, star il suo leader e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Nicola Fratoianni. Non si è vista.
C’è invece il padre militante Roberto Salis, che la giustifica insieme agli organizzatori: «Non era nelle condizioni».
«Credo che con Ilaria abbiate fatto un ottimo acquisto», dichiara Roberto Salis con linguaggio più da calciomercato che istituzionale.
«Si sa che “ogni scarrafone è bello a mamma soja”, ma ve ne renderete conto. Ilaria riserverà grandi sorprese per tutti, sarà una grande sorpresa per la maggioranza».
«Io ieri, in diretta televisiva, nell’assalto che abbiamo subito dai giornalisti sotto casa mi sono dimesso irrevocabilmente dal ruolo di portavoce di Ilaria e da candidato conto terzi».
La scelta giusta
«È stata una esperienza bellissima, ma adesso deve parlare Ilaria. Cosa vuole fare Ilaria dovete chiederlo a lei, credo che nei prossimi giorni inizierà la sua campagna di comunicazione nel ruolo che le compete».
«L’elezione di mia figlia», conclude Salis, «conferma che la scelta che abbiamo fatto è stata la scelta giusta, è solo merito della pressione politica che avete messo voi e Ilaria, e questo dimostra che quando ci sono aggressioni politiche ignobili ci deve essere una risposta altrettanto se non più forte».
Tweet scheletri nell’armadio
Eppure, il signor Salis due anni fa twittava: “Piuttosto che votare per Di Maio, Speranza, Cirinnà, Fratoianni io emigro!”. Era il 18 settembre 2022, una settimana prima delle elezioni politiche che avrebbero poi portato Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
Un altro tweet di quei tempi sembra confermare l’orientamento conservatore di Roberto Salis: sbeffeggiando Bella Ciao, scrive che sarebbe “una canzone comunista come Bandiera Rossa”.