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Allarme infezione batterica in Giappone: ecco cosa sta succedendo

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Il Giappone è di fronte a un’emergenza medica incredibile. Da inizio anno a marzo, sono 77 le persone morte a causa di un’infezione batterica. La dott.ssa Anastasia Tanzillo della Sant’Anna Medical ci spiega cosa sta succedendo.

Il ministero della Salute ha registrato, al 2 giugno, 977 casi di sindrome da choc tossico streptococcico (Stss), un’infezione batterica pericolosa e altamente mortale. Qual è il rischio che si propaghi nel resto del mondo come è avvenuto con il Covid? Hanno o no gli strumenti per fronteggiarla? E, soprattutto, che malattia è?

Stss: La malattia che sconvolge il Giappone

La Stss è un’infezione batterica rara ma grave che può svilupparsi quando i batteri si diffondono nei tessuti profondi e nel sangue.

E i sintomi? All’inizio i pazienti hanno febbre, dolori muscolari e vomito, quindi lievi e non preoccupanti. Ma i sintomi possono all’improvviso peggiorare e soprattutto espandersi. Possono verificarsi, infatti, bassa pressione, gonfiore e insufficienza multiorgano, momento in cui il corpo entra in choc.

Che cosa dicono di questa malattia i media?

A parlarne, tra le altre, è stata la CNN, citando i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Anche con il trattamento, l’Stss può essere mortale: su 10 persone affette, ben tre moriranno a causa dell’infezione.

In casi estremi può anche causare una malattia che comporta la perdita degli arti. Ma, secondo i CDC, “la maggior parte dei pazienti che contraggono questa malattia hanno altri problemi di salute che potrebbero ridurre la capacità del loro corpo di combattere le infezioni”. A questo proposito, abbiamo intervistato la dottoressa Anastasia Tanzillo della Sant’Anna Medical, esperta in malattie infettive, che collabora con l’infettivologo professor Biagio Pinchera nel reparto di malattie infettive della Federico II, concentrandosi su numerose ricerche riguardanti il microbiota e le malattie infettive.

Oltre alla sua esperienza presso la Federico II, la dottoressa Tanzillo ha ampliato le sue competenze grazie a periodi di formazione presso l’Università di Buffalo negli Stati Uniti e l’Università di Santiago de Compostela in Spagna. La dottoressa Tanzillo sarà ospite come relatrice ad un evento sull’antibiotico resistenza e il microbiota, che si terrà il 5 luglio alle 19:30 presso la Sant’Anna Medical di Acerra.

Intervista alla Dott.ssa Tanzillo

1.Quali sono i fattori principali che hanno contribuito alla recente emergenza di sindrome da choc tossico streptococcico (Stss) in Giappone?

“Il principale fattore alla base della resistenza batterica è l’abuso di antibiotici. Sotto la pressione costante di questi farmaci, i batteri hanno sviluppato meccanismi di resistenza, dando origine a un fenomeno in allarmante diffusione. L’uso eccessivo e scorretto degli antibiotici nel corso degli anni ha amplificato questa problematica. La resistenza agli antibiotici rappresenterà uno degli allarmi sanitari più rilevanti dei prossimi anni, andando ben oltre la Sindrome da shock tossico streptococcico e interessando un’ampia gamma di infezioni batteriche”.

2. Può spiegare quali sono i sintomi iniziali della Stss e come questi possono evolversi rapidamente in condizioni potenzialmente letali?

“La sintomatologia della malattia è influenzata da due fattori principali: la secrezione di tossine e il sito dell’infezione. Le manifestazioni cliniche più comuni includono febbre, ipotensione e alterazioni cutanee. Altri sintomi frequenti comprendono brividi, debolezza generalizzata, malessere, mal di testa, mal di gola, vomito, diarrea, dolore addominale e vertigini. Le mialgie (dolori muscolari) e l’astenia (riduzione dell’energia) sono spesso i primi segni, accompagnati da diarrea, mal di gola e mal di testa. Nei pazienti generalmente in buono stato di salute, la progressione dei sintomi è comune e avviene in risposta all’attacco del sistema immunitario. Entro due giorni, possono manifestarsi eritroderma diffuso, diarrea acquosa, oliguria (riduzione della produzione di urina) ed edema delle estremità. I sintomi neurologici includono mal di testa, confusione, sonnolenza o irrequietezza. Tra le manifestazioni cardiopolmonari si osservano edema polmonare, diminuzione della contrattilità cardiaca e versamenti pleurici. L’evoluzione della malattia può portare a ipotensione e shock”.

3. Quanto è realistico il rischio che l’epidemia di Stss in Giappone si diffonda in altri paesi, come è successo con il Covid-19, e quali misure preventive potrebbero essere adottate per evitare questo scenario?

“Purtroppo il rischio esiste, poiché lo streptococco è ubiquitario e si diffonde facilmente. È essenziale applicare rigorosamente le norme igieniche, inclusa la semplice ma fondamentale pratica del lavaggio delle mani”.

4. Le autorità sanitarie giapponesi e internazionali hanno gli strumenti e le risorse necessari per fronteggiare efficacemente questa epidemia? In caso contrario, quali risorse o strategie aggiuntive sarebbero necessarie?

“Le autorità giapponesi hanno le capacità, le potenzialità e le possibilità per poter gestire il tutto, essendo il Giappone una nazione molto attenta allo sviluppo e alla gestione sociale”.

5. Secondo la sua esperienza, quali sono le sfide principali nel trattamento della Stss, e cosa possono fare i pazienti con condizioni di salute preesistenti per ridurre il rischio di contrarre questa infezione?

“È fondamentale la diagnosi precoce e tempestiva, è fondamentale riconoscere quanto prima la sintomatologia e porre il sospetto diagnostico, in modo da avviare le indagini diagnostiche tempestivamente ed intervenire con le dovute terapia. L’iter diagnostico-terapeutico tempestivo e l’applicazione delle buone norme igieniche sono i baluardi per poter prevenire ed affrontare tutto”.

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