Home CRONACA Israele, agli ebrei ultraortodossi ora tocca la naja

Israele, agli ebrei ultraortodossi ora tocca la naja

Gerusalemme. Protesta di ebrei ultraortodossi contro l'Alta Corte, che ha deciso debbano essere arruolati nella guerra - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Sarebbe come se lo Stato in caso di guerra richiamasse alle armi i seminaristi tra cui, secondo Papa Francesco, imperversa un po’ troppa “frociaggine”. L’Alta Corte di Giustizia israeliana ha sancito che gli ebrei ultraortodossi delle scuole religiose siano arruolati nel conflitto con Hamas.

Verdetto sottoscritto all’unanimità dai nove togati dell’istituzione di Gerusalemme. Hanno stabilito che non sussiste più alcun quadro giuridico che consenta al governo di concedere le esenzioni dal servizio militare agli studenti ultra-ortodossi delle yeshivah, come vengono chiamate le scuole religiose.

In più, il governo di Tel Aviv non potrà più fornire sostegno finanziario agli studenti della yeshivah che studiano al posto di essere chiamati alla leva. Obbligatoria in Israele ogni 3 anni per gli uomini e ogni 2 per le donne.

Il tema ha diviso il Paese e generato tensioni nel governo: è noto che Netanyahu punta sull’appoggio dei partiti ultraortodossi per governare.

Le regole del Padre Fondatore

Fino a oggi gli studiosi dei sacri testi ebraici erano riusciti ad evitare di andare sul fronte grazie a una legge emessa dal lontano 1948, anno di fondazione dello Stato di Israele. Nel 1948 il padre fondatore e primo Ministro, Ben Gurion, decise che i religiosi ultraortodossi avevano il permesso di evitare la leva, per impiegare il proprio tempo nello studio dei testi sacri dell’ebraismo.

C’è sempre stato inoltre un cavillo su cui far… leva: i giovani religiosi, detti anche “Haredim” ovvero “timorosi di Dio”, devono partecipare alla leva ma hanno la possibilità di evitarla se devono completare il percorso di studi nelle yeshivot, le istituzioni educative ebraiche. In pratica la gran parte finisce dopo i 26 anni ed evita il servizio militare. 

Gerusalemme. La rabbia degli ebrei ultraortodossi – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Mantenuti dallo Stato

Gli Haredim avevano, e avrebbero tuttora per legge,  il permesso di non lavorare: vivono infatti con i sussidi dello Stato. Nel 1948 erano solo 400 gli studiosi della Torah che beneficiavano della legge. Negli anni, la comunità di ebrei ultraortodossi si è espansa, il 13% della popolazione, secondo le stime, circa 1,2 milioni di persone. Si stima che 67mila tra quelli che hanno chiesto l’esenzione dalla leva saranno obbligati ad andare al fronte. Il tema ha dunque spaccato il paese: in questi mesi sono state varie le proteste di chi si rifiuta di andare a combattere. L’ultima il 20 giugno, su una delle maggiori strade di Tel Aviv. In questa occasione sei persone erano state arrestate.

Al tempo stesso, si apprendono cifre terrificanti. Dieci bambini in media al giorno a Gaza perdono una o entrambe le gambe, dichiara il capo dell’Unrwa, l’agenzia Onu che sostiene i rifugiati palestinesi. «Fondamentalmente abbiamo ogni giorno 10 bambini che perdono in media una o due gambe», denuncia Philippe Lazzarini ai giornalisti a Ginevra, citando i dati dell’agenzia Onu per l’infanzia Unicef.

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