Home CRONACA L’ingiusto processo a Evan Gershkovich, giornalista americano accusato di spionaggio dal regime...

L’ingiusto processo a Evan Gershkovich, giornalista americano accusato di spionaggio dal regime di Putin

Ekaterinburg (Russia). Il reporter del “Wall Street Journal” Evan Gershkovich, 32 anni, dietro ai vetri antiproiettile nell'aula del processo a suo carico con l'accusa di spionaggio - Fonte: Web - Dillingernews.it

Per un Julian Assange finalmente libero, purtroppo altri giornalisti nel mondo vengono ammazzati o incarcerati, rei di aver osato sfidare con le loro inchieste soprusi e scheletri nell’armadio del potere.  È appena iniziato in Russia il processo al giornalista americano Evan Gershkovich.

Brillante e coraggioso reporter del Wall Street Journal, è in cella dal marzo 2023 con l’accusa di spionaggio. Nel tribunale di Ekaterinburg, è stato ripreso in un box di vetro con la testa rasata e una camicia scura a quadri.

La stampa accreditata, scrive Afp, ha potuto accedere per un brevissimo lasso di tempo nell’aula, prima che il dibattimento iniziasse a porte chiuse. Né il personale dell’ambasciata americana, né gli amici hanno potuto assistere. Gershkovich rischia fino a 20 anni di reclusione.

Il giornalista è figlio di immigrati dall’Unione Sovietica, giornalista del Wsj ed ex dipendente di Moscow Times e Afp a Mosca dal 2020 al 2022. Il 29 marzo 2024 si trovava a Ekaterinburg, negli Urali, per un articolo sul gruppo Wagner e sull’opinione dei cittadini russi riguardo ai mercenari di Prigozhin.

Quel giorno è stato fermato dai servizi segreti di Mosca, l’Fsb. La Russia sostiene che Gershkovich «abbia raccolto informazioni sensibili per conto della Cia su uno dei principali produttori di armi del Paese, il costruttore di carri armati Uralvagonzavod». Tanto il Wall Street Journal quanto il governo statunitense negano tutte le accuse a suo carico. 

La lettera aperta dei suoi colleghi

Due editorialisti del Wall Street Journal hanno scritto una lettera aperta: “Ciò che accade nel processo segreto di Gershkovich è in gran parte un mistero, poiché anche gli avvocati che lo rappresentano non possono discuterne pubblicamente. La condanna potrebbe comportare una pena detentiva da 10 a 20 anni. Nel 2021, il giudice che ora supervisiona il processo di Gershkovich ha detto a un organo di stampa locale di aver emesso solo tre o quattro assoluzioni in 21 anni di servizio”.

Gershkovich è ora intrappolato in un oscuro sistema giudiziario che opera in gran parte al servizio dell’apparato di sicurezza dello Stato. I pubblici ministeri esercitano un potere e un controllo immensi, le informazioni sono limitate, le prove della difesa vengono messe da parte e la macchina della propaganda di Mosca viene utilizzata per screditare gli imputati incapaci di parlare per se stessi. Pochi vengono mai assolti”.

Emirati Arabi. Tifosi dell’Arsenal con uno striscione a sostegno del giornalista americano Evan Gershkovich – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Il Cremlino ha trasformato il giornalismo in crimine

La direttrice del Wall Street Journal Emma Tucker aggiunge: “Chiamarlo processo è ingiusto nei confronti di Evan. Cerchiamo di essere molto chiari, ancora una volta: Evan è un reporter del Wall Street Journal. Era in missione in Russia, dove era giornalista accreditato. Ma il Cremlino ha di fatto trasformato il giornalismo in un crimine. Evan è stato sequestrato, falsamente accusato di essere una spia e gettato in prigione”.

“Quello di oggi non è un processo come lo intendiamo noi, con presunzione di innocenza e ricerca della verità. Si svolgerà piuttosto in segreto, nessuna prova è stata svelata. E conosciamo già la conclusione: questa falsa accusa di spionaggio porterà inevitabilmente a una falsa condanna per un uomo innocente che rischia fino a 20 anni di carcere solo per aver svolto il suo lavoro. E stava facendo un ottimo lavoro, per giunta”.

Articolo precedente“Pignorare lo stipendio di Ilaria Salis”: il Consiglio regionale della Lombardia approva la mozione di FdI
Articolo successivoMattarella promulga la legge sull’autonomia differenziata: la Lega esulta, malumori tra i 5Stelle