350mila persone hanno invaso le strade della città di Milano. Ironia dei manifestanti sul patrocinio negato da Regione Lombardia
Per non farsi mancare nulla, c’era anche Elodie tra le 350mila persone che ieri, sabato 29 giugno, hanno preso parte al Pride di Milano. Un’invasione a tutti gli effetti che ha occupato le strade di tutta la città, fino ad arrivare all’Arco della Pace.
La cantante, che è una delle madrine del Pride (e prima o poi qualcuno dovrà spiegare i criteri per questa selezione), ha incontrato nel corso della manifestazione – con fortuna invidiabile – anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. La segretaria del Pd è salita sul carro in testa al corteo, ha abbracciato Elodie e poi ha preso il microfono per rivolgersi direttamente a tutti coloro che erano scesi in strada a festeggiare.
«Siamo qui per i nostri diritti. Vogliamo una legge contro l’odio e il riconoscimento di figlie e figli di tutte le coppie omogenitoriali», ha gridato Schlein tra gli applausi, compresi quelli della stessa Elodie.
Dal Pride di Milano, la segretaria del Pd è tornata sulle richieste espresse già a Napoli e su cui ha trovato ampia convergenza anche con il leader del M5s, Giuseppe Conte. Innanzitutto, la necessità di una legge contro l’omolesbobitransfobia – ma è italiano? -, così come prevedeva la proposta (affossata per fortuna dal Parlamento) del deputato dem Alessandro Zan. Ma poi anche il riconoscimento del matrimonio egualitario e un provvedimento che aiuti i sindaci a riconoscere i figli delle coppie omogenitoriali.
Sala hai fatto bene a non presentarti
Su tutte queste richieste le opposizioni avanzano compatte, soprattutto in Lombardia, dove la Regione ha deciso anche questa volta di non concedere il patrocinio al Pride. Una posizione incomprensibile secondo il Pd, con alcuni esponenti dei Giovani Democratici che hanno sfilato con un cartonato del governatore Attilio Fontana, mentre il M5s ha esposto sul proprio carro uno striscione con su scritto «Negare il patrocinio non spegnerà il nostro orgoglio».
Assente questa volta il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, da sempre vicino alle istanze del Pride ma impossibilitato a partecipare a causa di un piccolo intervento: «Il Pride è un abbraccio collettivo che ci spinge a combattere ogni forma di odio con ancora più determinazione», ha spiegato il primo cittadino in un video inoltrato agli organizzatori. Tra i partiti di destra e centrodestra presenti solo alcuni esponenti di Forza Italia, con il capogruppo a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico.