Un bulletto famoso sui social o un eroe nazionale?
Attaccati in metro dal nemico numero uno, una banda di borseggiatori. A denunciare l’accaduto in un video pubblicato sui social è lo youtuber Simone Cicalone, l’ex pugile romano alla guida di una squadra anti-borseggiatori attiva nella metropolitana romana.
Stando alle dichiarazioni del video, dove spiega di essere stato al pronto soccorso, lui e la videomaker sarebbero stati aggrediti da un gruppo di borseggiatori nel pomeriggio di venerdì 28 giugno, sulla banchina della fermata di piazza di Spagna.
Cicalone e il suo team stavano per iniziare le loro riprese quando sarebbe scattata l’aggressione. “Eravamo appena entrati, non c’era neanche la telecamera – racconta Cicalone nel video -, e un ragazzo ha dato degli schiaffi anche a Evelina: un’aggressione in piena regola”. Sul posto è intervenuta la polizia per la segnalazione di una rissa. A quanto ricostruito dagli agenti, i borseggiatori coinvolti sarebbero tre e una di loro, una donna, è stata portata in ospedale in codice giallo.
Ad assistere alla scena ache Marianna Ricciardi, parlamentare del Movimento 5 stelle che si era data appuntamento con Cicalone per “esprimere il mio punto di vista” sulla sua attività “e su un problema che esaspera i cittadini, quello della sicurezza nelle metropolitane di Roma che anch’io utilizzo”.
“Sembrava di stare nel far west”
Presente alla stazione di piazza di Spagna, la parlamentare ha assistito a quella che definisce “una scena da far west“. “Davanti ai miei occhi i ragazzi sono stati aggrediti da un gruppo di borseggiatori che si erano evidentemente organizzati e che hanno picchiato anche la videomaker rompendo la videocamera”, ha raccontato. Ricciardi si era mossa dopo l’interesse rispetto alla sua attività di youtuber, attivo da anni con un seguitissimo canale.
L’attività di Cicalone, è stata recentemente stigmatizzata dalla Cgil. L’ex pugile si muove insieme ad altri muscolosi atleti per documentare quella che viene definita “lotta ai borseggiatori”. Il sindacato ha scritto al prefetto Lamberto Giannini chiedendo di intervenire per contrastare quello che definisce fenomeno di giustizia privata. “Le riprese sono un susseguirsi di comportamenti inaccettabili da parte dello youtuber e dei suoi accompagnatori nei confronti di persone additate come intenzionate a compiere furti: dagli atti intimidatori, verbali e fisici, fino a veri e propri inseguimenti tra le scale della metro”, ha scritto il segretario generale della Cgil Roma e Lazio Natale di Cola, che accusa Cicalone di volersi sostituire allo Stato istituendo “vere e proprie ronde, spettacolarizzate con video che normalizzano violenza, razzismo e un’idea distorta della legge”.
Bulletto social o eroe nazionale?
Accuse alle quali risponde in modo contrario il sindacato Ugl, che difende Cicalone e la sua attività “in difesa dei cittadini”. “Il nostro sindacato esprime la propria piena solidarietà nei confronti di Simone Cicalone che ha subito un proditorio attacco da chi dovrebbe invece schierarsi con gli ultimi” ha scritto in una nota la segreteria nazionale Partecipate Servizi Ambientali del sindacato, parlando di “persone esasperate”.
A rilanciare è poi arrivato il parlamentare di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, già vicesindaco di Milano ai tempi di Letizia Moratti, accusato per aver al gruppo di Blue Berets e ai suoi vertici con simpatie neofasciste, la vigilanza della metropolitana milanese con tanto di ronde organizzate. De Corato difende Cicalone, parlando di furti commessi da “pregiudicati e nomadi” e ha annunciato un’interrogazione parlamentare contro la Cgil che, ha detto, “si deve vergognare”. Perché alla fine, se uno Stato non può garantire la sicurezza che ogni cittadino italiano merita, non può nemmeno troppo biasimare chi prova a farsela da solo.