Al centro clinico del carcere Lorusso e Cutugno un detenuto obeso non può muoversi dalla stanza al terzo piano. Manca anche l’ascensore e lui prega di trovare una soluzione alla situazione in cui si trova. Ma la situazione nelle carceri sta peggiorando, non solo da questo punto di vista.
“Le risorse pubbliche utilizzate per creare condizioni di vita più umane nelle carceri, nella prospettiva di un reale reinserimento, non sono sprecate, ma ben impiegate per garantire la sicurezza di tutti”: Questo è quanto detto dal procuratore generale della Corte dei Conti, che mette in guardia “dal sovraffollamento e dalla cesura dei legami affettivi negli istituti penitenziari, che rischiano di rendere la pena una vendetta pubblica, anziché un momento di riflessione e di ripartenza”.
Nel mentre, stiamo rischiando di battere il record di suicidi nelle carceri: quarantotto in meno di sei mesi. A qualcuno interessa quello che sta succedendo nelle carceri italiane, sempre più piene e sempre con meno figure educatrici?
L’unica cosa che interessa è “buttiamo via la chiave”. Il reinserimento è solo la scusa dietro cui si celano tutti, ma in realtà siamo e saremo sempre un paese di forcaioli