I magistrati hanno acquisito le registrazioni senza tagli e senza oscuramento dei volti. La verità è che sono semplici ragazzini fanatici che parlano per sentito dire e giocano a fare i cattivi di fronte ad una telecamera
Si è trasformata in giudiziaria l’inchiesta giornalistica realizzata da Fanpage.it, il quotidiano online che ha mostrato le manifestazioni gestuali e verbali di razzismo e neofascismo presenti nell’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia.
La procura di Roma ha chiesto alla testata di consegnare i filmati integrali registrati durante lo svolgimento dell’indagine giornalistica, senza tagli e senza oscuramento dei volti. L’attività di indagine su possibili profili penali è stata delegata alla Digos.
L’inchiesta giudiziaria è stata aperta come modello 45, ovvero senza indagati e senza ipotesi di reato.
La notizia è stata data dallo stesso Fanpage.it, che scrive sul suo sito: «Non è ancora chiaro il perimetro in cui si inserisce questa richiesta». I magistrati vogliono verificare l’esistenza, o meno, di fattispecie penalmente perseguibili.
Ma abbiamo visto di che soggetti si parla?
Si sta parlando chiaramente di ragazzini, fanatici, attratti da tutto ciò che è proibito: un po’ come quando insegnano quanto nuocciono alla salute l’alcol e il fumo e adesso senza questi due elementi pare impossibile passare una bella serata.
Perché più sopprimi una cosa, più questa è sbagliata, più questa cercherà di venir fuori. Ora, provate a mischiare questo brivido del proibito di fronte a delle telecamera, durante un’intervista con degli sconosciuti: quanto può farvi sentire grandi affermazioni simili?
La soluzione non è perseguirli
Più che perseguirli questi ragazzi andrebbero semplicemente educati ed istruiti. Coloro che al giorno d’oggi ancora inneggiano al nazifascismo è chiaro che abbiamo una visione distorta della realtà contemporanea ma soprattutto della storia passata.
Non si combatte il male e l’ignoranza con altra sofferenza, ma questa è una lezione che nemmeno lo state mi pare abbia ancora imparato.