A Hollywood risplendono le gesta delle star, purtroppo anche a volte i crimini dei suoi protagonisti, in particolar modo delle loro famiglie. È appena stato reso noto che il figlio di Nicolas Cage, Weston, è stato arrestato il 10 luglio per aggressione a mano armata alla madre Christina Fulton.
Trentatre anni, il primogenito dell’attore di punta di svariati thriller, prediletto anche da un genio come David Lynch, il 28 aprile scorso è sprofondato in una grave crisi. Da sempre Weston soffre di disturbi mentali e di abuso di sostanze.
Racconta la madre Christina: «Domenica 28 aprile mi hanno contattata alcuni dei suoi migliori amici chiedendomi aiuto, perché stava attraversando una brutta crisi».
«Al mio arrivo sono stata accolta da mio figlio, che era chiaramente in uno stato di esaurimento nervoso. Una situazione che si è presto trasformata in un’esperienza orribile». Pagata la cauzione di 150mila dollari, sicuramente dal padre, è stato rilasciato.
L’empireo del cinema americano non è nuovo a episodi criminosi di questo genere. Nel 1990, il primogenito di Marlon Brando, Christian, sparò al fidanzato della sorella Cheyenne nella villa a Beverly Hills del padre, lasciandolo a terra stecchito.
Vodka e coltelli
Ozzy Osbourne, con in corpo quattro bottiglie di vodka, avrebbe tentato di strangolare la moglie Sharon. Jay Z nel 2011 si è dichiarato colpevole di aver accoltellato il produttore discografico rivale, Lance “Un” Rivera, durante una festa di lancio per l’album Amplified di Q-Tip al Kit Kat Club di New York City, nel 1999.
Secondo il rapper, era arrabbiato perché qualcuno aveva fatto trapelare al pubblico una copia del suo album Vol. 3… Life and Times of S. Carter e tutti quelli a cui aveva chiesto spiegazioni avevano accusato Rivera. Al party per il lancio dell’album, la tensione era a mille quando Jay l’ha confrontato direttamente. Dopo una lite, ha finito per pugnalare allo stomaco Rivera.
Le cronache nere in Italia
Il dramma più recente nel nostro Paese coinvolge il regista Paolo Genovese e il figlio Pietro, che nella notte sciagurata del 22 dicembre 2019 falciò e uccise con la sua auto due sedicenni, Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli. Per quel duplice omicidio stradale il giovane è stato condannato a cinque anni e quattro mesi di carcere. I giudici devono decidere se commutare la pena residua a un affidamento ai servizi sociali.
Meno recente ma più grave il caso di Paolo Calissano, attore lanciato da CentoVetrine. Il 25 settembre 2005 Ana Lucia Bandeira Bezerra, una ragazza brasiliana, morì nel suo appartamento a Genova per un’overdose di cocaina. L’attore fu arrestato dalla polizia con l’accusa di averle ceduto la droga; in un armadio della casa furono trovati 30 grammi della sostanza in questione. In seguito ai fatti, fu disposta un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. Calissano patteggiò quattro anni di reclusione e ottenne di poter scontare la pena presso la Comunità per tossicodipendenti “Fermata d’Autobus” di Trofarello, in provincia di Torino. Il 30 dicembre 2021 fu trovato morto per un’intossicazione da farmaci antidepressivi.