La gioventù ha battuto l’esperienza: è arrivato il cambio generazionale
Per la maggior parte dei tifosi, il tennis precedente, quello della triade Federe-Nadal-Djokovic, era spettacolare. Tre alieni. Tre mostri. Il primo a cadere è stato Roger – per questioni di età, non altro -, lo ha seguito Rafa, e ora Novak sta prendendo la stessa via.
Il tennis è uno sport di concentrazione, duro allenamento, testa, resistenza. L’esperienza conta molto, perché oggi in campo c’era uno con alle spalle 7 vittorie sull’erba, 36 finali Slam, mentre dall’altra parte, un ragazzino che per la seconda volta ha calpestato la terra londinese.
Eppure è giunto il cambio generazionale. Ad un certo punto il gioco del tennis stava diventando quasi noioso: o vinceva uno, o vinceva l’altro. Erano poche le alternative. Mentre ora i tennisti si sono livellati, in un modo o nell’altro tutti hanno la possibilità di arrivare in semifinale o addirittura in finale a Wimbledon. Come per esempio il nostro azzurro Lorenzo Musetti.
Alcaraz batte per la seconda volta di fila Novak
Ma se lo scorso Wimbledon, quando Alcaraz ha battuto Djokovic la prima volta, poteva sembrare una botta di fortuna o un momento buono, questa volta non ci sono dubbi. Carlos ha battuto Novak per la seconda volta dominando una partita incredibile: 6-2, 6-2, 7-6 il punteggio finale in favore del 21enne murciano, al suo quarto Major in carriera.
Per quanto faccia male, è ora di lasciare il posto ai ragazzi, le nuove promesse, i giovani talenti. Questa vittoria segna una nuova era, chissà se sarà migliore delle precedenti.
P.S.: Complimenti per la vittoria Carlos, ma ricorda che l’avversario da battere non è Djokovic, ma Sinner.