All’Auditorium del Parco a Bagnoli, arriva Giorgia Meloni per la firma del protocollo d’intesa con il commissario straordinario di Governo e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. La accoglie Vincenzo De Luca, con una frecciatina: «Sono il civile De Luca, le rinnovo il mio benvenuto». Vendetta invero modesta dell’episodio a Caivano il 28 maggio, quando la premier si era presentata al governatore dicendo: «Sono la Meloni, quella stronza».
Firmato il protocollo per la “realizzazione degli interventi inseriti nel programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio”, la presidente del Consiglio ha preso la parola.
«Mai come oggi non abbiamo incertezze, non abbiamo nessun punto su cui chiedersi vedremo cosa fare dopo, oggi definiamo una roadmap robusta, affidabile, precisa che potrà portarci al ripristino definito di questa terra e riportare speranza a Bagnoli e nel cuore dei cittadini».
«Qui fuori ci sono dei manifestanti, dagli slogan direi che sono centri sociali, ma se non lo fossero e fossero comitati vorrei dire ai cittadini che parlano di passerelle che li capisco, le loro speranze sono state tradite, e vorrei dir loro di darci la possibilità di dimostrare che le cose possono cambiare».
Il protocollo è «un bel lavoro di squadra che costituisce le precondizioni per il piano di rigenerazione urbana più ambizioso d’Europa».
Investimento strategico
«Completare il risanamento di Bagnoli è un investimento strategico per sud, per la Campania, per l’Italia e rivendico la scelta di questo governo di aver voluto destinare a questo progetto 1,218 miliardi di risorse della coesione».
Quindi, Giorgia Meloni ha invitato il governatore della Campania a salire sul palco per una foto con lei, il sindaco Manfredi e ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto.
«C’è chi caccia i soldi e chi fa le cerimonie»
De Luca ha accettato, per poi commentare, a margine: «Abbiamo mantenuto una coerenza rispetto a una tradizione molto diffusa da queste parti. C’è chi caccia i soldi e chi fa le cerimonie. Quindi ho voluto partecipare anche a questa bella cerimonia, essendo il principale cacciatore di soldi».
«Lei pensa che io viva di inviti sui palchi? Mi hanno chiamato alla fine a celebrare l’arte e, da questo punto di vista, sono un poeta. Ho salutato Meloni come sapete. È tutto tranquillo, non ci sono stati problemi particolari».