La risoluzione, adottata giovedì dalla maggioranza del parlamento israeliano, si oppone alla creazione di uno Stato palestinese in quanto “minaccia esistenziale” per Israele. Critiche dalla Turchia e dall’Anp: “La creazione di uno Stato palestinese in linea con il diritto internazionale”
Giovedì la Knesset israeliana ha votato una risoluzione contro la nascita di uno Stato palestinese a ovest del Giordano. L’iniziativa, passata con 68 voti a favore e 9 contrari su 120 deputati in totale, è stata promossa dai partiti della coalizione di governo e dalla coalizione di destra all’opposizione, con il sostegno del partito di Benny Gantz.
“Uno Stato palestinese nel cuore di Israele costituirebbe una minaccia esistenziale per Israele e i suoi cittadini, perpetuerebbe il conflitto israelo-palestinese e destabilizzerebbe la regione”, si legge nel documento.
“Promuovere l’idea di uno stato palestinese adesso sarebbe una ricompensa per il terrorismo, incoraggerebbe Hamas e i suoi sostenitori a considerare questo come una vittoria, grazie al massacro del 7 ottobre, e sarebbe un preludio alla presa del potere dell’Islam jihadista in Medio Oriente”.
Al momento della votazione i membri del partito Yesh Atid, guidato dall’ex primo ministro israeliano e ora leader dell’opposizione Yair Lapid, hanno abbandonato l’aula.
“Non c’è pace né sicurezza per nessuno senza l’istituzione di uno Stato palestinese in conformità con la legge internazionale”
Questa la risposta Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. “Queste decisioni confermano l’insistenza di Israele e della sua coalizione di governo nel voler gettare l’intera regione nell’abisso”, ha aggiunto Rudeina accusando gli Stati Uniti di essere responsabili per la loro parzialità e per il sostegno illimitato a Israele.
Il segretario generale delle Nazioni Unite (Onu) Antonio Guterres si è detto “molto deluso” dalla decisione del parlamento israeliano, ha dichiarato il suo portavoce Ste’phane Dujarric.
“Il Segretario generale è molto deluso dalla decisione della Knesset”. La soluzione a due Stati è l’unica via possibile per una pace duratura, ha affermato.
Su iniziativa del premier Benjamin Netanyahu, già lo scorso febbraio la Knesset aveva votato una risoluzione contro il riconoscimento di uno Stato palestinese ma in quel caso si parlava esplicitamente di una istituzione “unilaterale”, senza un accordo di pace con Tel Aviv, data la possibilità che altri Stati lo riconoscessero come poi avvenuto negli ultimi mesi. In questo caso il riconoscimento di uno Stato palestinese è respinto anche in caso di un accordo con Israele.
Le violazioni del diritto internazionale, critiche dalla Turchia: “Decisione nulla”
Si tratta di un'”opposizione di principio”, si legge nel testo, alla soluzione dei due Stati, auspicata in questi mesi da molti leader europei, dopo aver assistito alle disastrose conseguenze della guerra a Gaza sui civili e dell’occupazione israeliana in Cisgiordania, dove di recente Israele ha approvato la più grande confisca di terre a scapito dei palestinesi degli ultimi trent’anni, nonostante la risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu n.2334 del 2016 imponga a Israele di porre fine alla sua politica di espansione degli insediamenti in territorio palestinese.
Ma, soprattutto in questi mesi, sembra che i leader israeliani abbiano dimenticato il loro impegno a rispettare le risoluzioni Onu, impegno assunto con l’ammissione di Israele nelle Nazioni Unite (risoluzione 273 del 1949).
Su questa linea, la Turchia ha criticato la risoluzione adottata dalla Knesset. In un comunicato del ministero degli Esteri turco si legge che la decisione è ritenuta “nulla”. “L’adozione di una risoluzione da parte del parlamento israeliano che respinge la creazione dello Stato di Palestina è un’altra indicazione sul fatto che Israele ignora il diritto e gli accordi internazionali”.
“La creazione di uno Stato di Palestina indipendente, sovrano e geograficamente integrato entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale, è un requisito del diritto internazionale”, prosegue il ministero in una nota.