Sembra proprio che per Roberto Vannacci non ci sia pace. Prima l’esercito lo sospende, adesso i Patrioti per l’Europa vogliono degradarlo.
La sensazione che ci arriva è che il generale Vannacci ovunque sia collocato diventi un problema. Cerca di convincere, forse sé stesso dicendo che “mai abbandonerò le mie convinzioni. Con le mie idee ho ottenuto il successo e le porto anche in Europa”. Per poi ironizzare sul tema dell’omosessualità, il suo must: “Siamo un gruppo fluido. Vi piace questo termine? È tutto in divenire, siamo appena nati e ci sarà una ristrutturazione”.
Tutto può essere per lui, dal prendere la tessera della Lega al fondare un altro partito. Persino presentarsi con liste proprie alle regionali: “Per me ci saranno nuove opportunità così come avviene da ogni sconfitta o da ogni criticità. Ci vuole altro per innervosirmi”.
Che la sua figura non sia apprezzata da una parte del gruppo non era un mistero. Lunedì il capo della delegazione francese Jean-Paul Garraud lo aveva definito “un problema” proprio per le sue dichiarazioni omofobe, tuttavia non era stato possibile discutere il suo caso durante la riunione del Bureau perché l’eurodeputato leghista era arrivato in ritardo. Discussione rimandata al 18 luglio, quindi, quando il gruppo ha deciso di non confermarlo come vicepresidente. Generale, sicuro che ha preso la giusta direzione?