“Metterò fine alla guerra”: questo ha detto Donald Trump al presidente ucraino Zelensky nella loro prima conversazione.
Trump ha proseguito dicendo che “sono contento che mi abbia cercato perché porterò la pace nel mondo e metterò fine alla guerra che è già costata troppe vite e che ha devastato innumerevoli famiglie innocenti.
Tutte e due le parti saranno in grado di negoziare un accordo che metta fine alla violenza e spiani la strada alla prosperità”.
Non ha mai nominato né la Putin né la Russia, sempre nell’ottica di diplomazia che lo contraddistingue quando sa che è utile e necessario. Questo anche perché sono forti i timori in Ucraina che, con la presidenza di Trump (oramai data per scontata) ci sia un minore, se non assente, supporto all’Ucraina. Secondo fonti vicine, infatti, i diplomatici di Kiev, da tempo stanno lavorando a strategie per persuadere Trump a continuare a sostenere l’Ucraina, nella consapevolezza del suo essere imprevedibile in politica estera.
Trump strizza l’occhio a Putin e Xi
Trump sta giocando su più livelli. Come vi abbiamo detto prima, da un lato strizza l’occhio a Putin e Xi, ma dall’altro non vuole inimicarsi l’Ucraina e quindi l’Europa. Trump è un uomo, diversamente da Biden, che si sbilancia molto meno su temi come la guerra, perché sa quanto essa, in termini di consenso, e quindi di voti, e quindi di finanziamenti, sia punitiva. Non è una scelta morale la sua, è una scelta puramente politica.