E così i Maneskin, dopo diversi anni sulla cresta dell’onda, sono giunti al capolinea.
Che a dir la verità, per non essere mai stati nulla, non aver mai fatto musica – tantomeno rock -, sono durati anche troppo. Secondo le ultime indiscrezioni sui giornali, la band si sta dividendo per le solite cose: dinamiche commerciali, economiche, vogliono l’indipendenza, intraprendere strade da solisti.
Ma per fortuna questo non accadrà, è raro che un gruppo continui a sopravvivere anche una volta sfaldato, soprattutto quando si parla di un gran bel prodotto pubblicitario che nella sostanza non ha nulla, se non la capacità di far strizzare l’occhio a qualcuno ed essere sulla bocca di tutti per qualche anno.
Il successo dei Maneskin
Perché alla fine, Damiano, il frontman, non ha nemmeno una brutta voce. Ma non essendo a X Factor (anche se su quel tavolo di giudici veri non se n’è mai seduto manco uno a parte Morgan), basiamoci sui fatti: i Maneskin non hanno avuto successo per aver cambiato la storia della musica, perché altrimenti li sentiremmo ancora.
Hanno avuto successo per qualche tormentone orecchiabile mischiato ad un look stravagante che stona in quest’epoca, un po’ di trucco sul viso e qualche reggiseno smarrito. Hanno messo in piedi un’agenzia di comunicazione e pubblicità magnifica, senza dubbio. Ma nulla a che fare con l’eternità della musica, il concetto di rock o qualsiasi altra cosa in cui si identificavano.
Perché stupirsi tanto?
Quindi alla fine, di che ci meravigliamo? Godetevi i soldi che vi siete fatti in questi anni e provate con qualcos’altro, tanto al giorno d’oggi anche se fai il pagliaccio il tuo quarto d’ora di fama lo ottieni.