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Le Vele, Saviano: “Ho fallito anche io”, noi non possiamo che essere d’accordo. Forza Napoli, sempre.

Le Vele e Roberto Saviano - Dillingernews.it

Una brutta storia di emarginazione sociale, ghettizzazione ma quel che è peggio strumentalizzazione e spettacolarizzazione di un quartiere allo sbando da sempre: Le vele.


“Location” conosciuta ai più proprio grazie alla serie Gomorra di cui Saviano è autore, ma non solo, vanto di rapper e neomelodici che non perdono occasione per sottolineare la loro provenienza, paradossalmente, un luogo che diventa tragicamente TRENDY, ottimo content per i social… Sfruttato dall’industria dei media e mai sviluppato perchè forse a qualcuno fa comodo??

Come è ormai noto a tutti, un ballatoio di quel mostro brutalista decadente e marcio è crollato portandosi via due vite umane, molti sono anche i feriti. Si sapeva già da tempo che sarebbe accaduto? Forse.. i cittadini dichiarano che non c’era alcun cartello di inagibilità, su questo indagherà – si spera – la Procura. A noi interessa fare una riflessione diversa.

Come al solito parte la sequela mediatica dei predicatori giusti, tra questi, spicca e si fa notare Saviano, editorialista del Corriere della Sera, autore, romanziere ed esponente “intellettuale” di una certa sinistra engagè, oggi ci regala un editoriale che ha il sapore della retorica più estrema. Qualche passaggio è anche condivisibile, vero è che bisogna ringraziare le Associazioni che si fanno in quattro da sempre, non solo a Napoli… non solo alle vele, in Italia i volontari sono i veri attuatori del welfare sociale, non ci vuole Saviano per capirlo. Torniamo all’editoriale. La parte più inquietante e opinabile è la seguente: “si continua a citare Gomorra, senza capire che Gomorra ha provato a portare attenzione, un’attenzione che non avete voluto dare”.


Ecco su questo il buon Roberto Saviano non ci trova d’accordo. Gomorra è stato un caso letterario che per altro infastidì non poco tutti i napoletani, se non ricordiamo male erano tantissime le voci discordanti.. mentre l’Italia acclamava il prodotto, i napoletani – giustamente- storcevano il naso, rispondendo, Questa non è Napoli… Questa cosa Saviano non l’ha mai profondamente compresa, ora torna alla carica stravolgendo completamente il messaggio, proprio con il passaggio che abbiamo appena riportato. Il libro Gomorra come anche la serie, non denunciano, piuttosto esaltano e raccontano l’epopea delle famiglie mafiose, addirittura i protagonisti sono stati acclamati come eroi, invece che essere odiati come di solito si odiano i cattivi nelle fiction…

Non chiamatela inchiesta

Con questo romanzo, perché diciamolo è un romanzo NON un reportage, non un’inchiesta giornalistica Saviano, in età giovanissima ha svoltato la carriera, ha subìto anche tante minacce e fa una vita non certamente invidiabile, però ha un posto di lavoro, oggi non è poco, oggi non è dovuto. Ci sono tanti poeti e scrittori e giornalisti i- senza introiti – in quel luogo che lo stesso Saviano nell’editoriale definisce, un GHETTO, per la precisione: “LA PERIFERIA DI NAPOLI E’ UN ENORME GHETTO”, saranno contente le brave persone che pagano il mutuo e lavorano duramente si sapere che il noto scrittore li vede in un ghetto.

Questa cosa ha poco della denuncia, perché la denuncia sociale è il primo step, poi vengono le azioni concrete, pratiche materiali.. SOLDI E LAVORO; mai arrivati! E sì quando Saviano chiosa dicendo “Ho fallito anche io”, noi non possiamo che essere d’accordo. Forza Napoli, sempre.

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