La Rai quest’anno ha fatto un gran bel pasticcio: l’Agcom non solo alla fine ha inflitto la multa per “pubblicità occulta”, come avevamo detto anche noi, ma ha anche affermato che bel 6.5 milioni di televoti non sono statati contabilizzati
Noi l’avevamo capito sin da subito, perché conosciamo l’ambiente, il meccanismo che si cela dietro, e anche perché non ci voleva proprio un genio a capire che una star internazionale, con un completo nero elegante, si presentasse sul palco di Sanremo con delle scarpe antinfortunistiche bianco perla.
Finalmente è arrivata la sentenza ufficiale da parte dell’autorità competenti che faranno pagare molto caro la mossa pubblicitaria da parte di Rai. Per la precisione 206mila euro: questa è l’entità della multa comminata alla tv pubblica dall’Agcom per “pubblicità occulta” di un noto marchio di scarpe nel corso dell’esibizione di Travolta insieme ad Amadeus, conduttore del Festival, durante la seconda serata dalla manifestazione canora.
Esattamente come noi, anche l’Autorità lo ha considerato un “episodio di estrema gravità – spiega in una nota – in quanto l’esposizione del prodotto è avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di chiara fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori”.
Un modus operandi
La sanzione è stata determinata in base alla reiterazione delle condotta da parte della Rai, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo (nel 2023 il caso della pubblicità occulta al social network Instagram da parte di Chiara Ferragni ed Amadeus per il quale la Rai pagò una multa da 170mila euro). Per questo vi diciamo che lo sapevamo sin dall’inizio, perché non è un caso, ma un modus operandi.
Almeno lo facessero bene, in modo nascosto, ma neanche quello: l’attore è testimonial di un noto marchio di sneakers, che indossava – con il marchio in mostra– anche la sera della sua partecipazione a Sanremo, prodotte da un’azienda che avrebbe contribuito sostanziosamente al cachet. Non a caso, durante la seconda serata del Festival c’era seduto, in prima fila, il presidente di quella società, Franco Uzzeni (la “U” del marchio U-power), con indosso le stesse scarpe. Sui profili social dell’azienda vennero ricondivise tutte le inquadrature sulle scarpe bianche ai piedi di Travolta che ballava, con la scritta “in anteprima le nuovissime scarpe”. Insomma, uno spot a tutti gli effetti, solo che non dichiarato. L’indagine alla fine ha portato alla multa inflitta alla Rai dall’Agcom, irrisoria se pensiamo a quanti soldi avrà ricevuto l’azienda per pubblicizzare quelle scarpe. Amen.
6.5 milioni di voti non contabilizzati: andrebbe rifatto il festival o tanto è già tutto stabilito?
Il secondo grande caos che ha travolto il Festival della Canzone Italiana 2024, era riferito al televoto. Ora però abbiamo numeri ben precisi: Sono circa 6.5 milioni i voti non validi a fronte dei 9.5 pervenuti quella sera. Sarebbero solo 3 milioni quelli contabilizzati. A riferirlo è sempre l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in conclusione alle “verifiche effettuate dagli uffici sul rispetto delle condizioni di trasparenza ed efficacia del televoto svoltosi in occasione della 74ª edizione del Festival di Sanremo, a seguito delle numerose segnalazioni pervenute”.
Cosa è successo? Molto semplice: “Il valore in eccesso non contabilizzato è stato causato da una saturazione della capacità di elaborazione della piattaforma di televoto”.
Tim, che ha collaborato nelle verifiche, ha comunicato all’Autorità “che circa 4,3 milioni avevano superato il limite dei 5 voti validi, con la conseguenza che i voti potenzialmente validi e non elaborati erano pari a circa 2,2 milioni”. “L’Autorità- spiega il comunicato- ha ritenuto di richiamare la Rai a una revisione del Capitolato tecnico della piattaforma del Televoto, con riferimento alla capacità di elaborazione di più elevati flussi di voti mediante sms, in modo da prevenire futuri analoghi disservizi, comunicando all’Autorità le azioni intraprese”.
Voti validi o non validi, contabilizzati o meno, la kermesse si sarebbe chiusa allo stesso modo, con la stessa classifica, e gli stessi vincitori. Lo sapete bene no? Allora perché disperarci tanto? Ai lettori l’ardua sentenza.