Era ora. Il Ministro della Giustizia, in collegamento su Sky Tg24, è intervenuto in merito all’aggressione avvenuta a Torino nei confronti di un giornalista de La Stampa, condannando categoricamente il caso. Altro che La Russa
Per fortuna che qualcuno del mondo della politica si è espresso, con un pensiero intelligente e razionale, sull’aggressione avvenuta a Torino nei confronti di un giornalista de La Stampa.
Il fatto ormai lo abbiamo trattato in tutte le salse e in diversi articoli di questo giornale. In particolare nell’ultimo, dove denunciavamo proprio il dovere da parte della politica di esprimersi sulla questione e condannando la violenza a priori. Non come ha fatto La Russa.
Oggi, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha dato una risposta degna di un politico, una figura di riferimento che guida sulla retta via un Paese: “Se esistono nostalgici di un regime funesto come quello fascista, che ha rovinato l’Italia, ha condotto il Paese a un disastro economico, morale, politico, è ancora più intollerabile che l’aggressione arrivi in nome di un regime che la storia ha condannato senza se e senza ma”.
Parole sante quelle del ministro in collegamento su Sky Tg24 al Festival del Libro Possibile in corso a Vieste.
La violenza è violenza, non ha giustificazioni
Come già abbiamo espresso, la violenza è violenza, non ha giustificazioni e come ogni estremismo può portare solo a cose negative, a prescindere da dove provenga. E Nordio non poteva esprimere questo concetto in maniera migliore.
“La violenza deve essere condannata da qualsiasi parte provenga – ha scandito Nordio – quando poi è esercitata contro un giornalista, è addirittura un sacrilegio. Lo dico anche da ex giornalista: senza se e senza ma devono essere condannati con la massima energia tutti quelli che reagiscono con la violenza all’informazione giornalistica. Non vedo quali possano essere le attenuanti per persone così miserabili”. Per fortuna che in politica qualcuno che ragiona ancora c’è.