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Nel 2015 il sindaco De Magistris ordinò lo sgombero della Vela Celeste di Scampia. Una tragedia che si sarebbe potuta evitare

L'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, 57 anni - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Il rapper Geolier ha donato un’ambulanza ai residenti della Vela Celeste di Scampia, dopo il crollo, i tre morti e i tredici feriti. E salta fuori che nel 2015 l’allora sindaco di Napoli Luigi De Magistris firmò un’ordinanza di sgombero coatto dell’ecomostro: mai eseguita, purtroppo.

Alla base della delibera c’era una relazione di un dirigente comunale che delineava un quadro estremamente allarmante in relazione ai pericoli correlati alla permanenza dei residenti, assegnatari o abusivi che fossero, nella Vela Celeste. Il 6 novembre 2015 la faccenda approdò anche nel consiglio della Ottava Municipalità, perché tra i punti all’ordine del giorno c’era quello che recitava: «Emergenza abitativa, discussione ordinanza di sgombero della Vela Celeste».

Alessandro Fucito, che dal 2013 al 2016 nella giunta de Magistris è stato assessore al Patrimonio e che oggi è presidente della Municipalità San Giovanni–Barra–Ponticelli, ricorda: «Probabilmente furono poi effettuati interventi almeno per eliminare le situazioni di pericolo immediato. In ogni caso questa ordinanza, come tante altre, di certo non convinse i residenti ad andarsene, motivo per cui fu necessario prestare ancora più attenzione a ogni intervento che si andava a realizzare in immobili non definiti abitabili da anni e, soprattutto, ispirò il successivo provvedimento di assegnare le residue abitazioni disponibili dal progetto di riqualificazione e motivò un piano di mobilità interno alle Vele, proprio nell’ottica di un progressivo svuotamento. Fui per questo attaccato da chi arrivò a dire che stavo distribuendo le case ai camorristi. Una cosa vergognosa».

Angelo Pisani, all’epoca presidente della Ottava Municipalità, rievoca: «Dopo quella ordinanza, che nacque a seguito di una mia denuncia, non è stato eseguito alcun intervento che migliorasse la situazione in base alla quale era stata emanata. Fu evidentemente adottata solo per mettere le carte a posto. Null’altro».

L’originario progetto di abbattimento delle tre Vele A, C e D e di riqualificazione della Vela B (la Celeste), finanziato dal Programma straordinario per la sicurezza delle periferie e risalente al 2016, prevedeva una completa ristrutturazione della Vela Celeste. Nel frattempo, è scattata una modifica al quadro economico, per l’incremento dei costi, che rinvia il completamento dei lavori. “A oggi”, si legge nella determinazione dirigenziale dell’area patrimonio adottata nel 2023, “per le motivazioni su esposte si palesa impossibile l’intervento programmato sull’intera struttura della Vela B, residuando la possibilità di intervenire alla riqualificazione della parte basamentale della struttura e a limitate opere di risanamento dell’edificio, opere propedeutiche al completo e definitivo riassetto della stessa”.

Lutto cittadino

I lavori partiti a maggio e finanziati con 8 milioni saranno solo la prima puntata di una storia più lunga, che dovrebbe trasformare la Vela Celeste in un edificio sicuro e funzionale per usi pubblici. I residenti attuali dovrebbero essere accolti negli appartamenti progettati non lontano dalla Vela, ma non ancora edificati.

I funerali delle tre vittime si celebreranno lunedì 29 luglio. Il sindaco Gaetano Manfredi ha proclamato il lutto cittadino. L’ultimo saluto a Roberto Abbruzzo, Patrizia Della Ragione e Margherita della Ragione riempirà piazza Giovanni Paolo II a Scampia, a partire dalle 9.30. Il rito funebre sarà officiato dall’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia. L’ accesso alla piazza sarà consentito entro le ore 9.15.

Napoli. Fiaccolata davanti alla Vela Celeste di Scampia dopo il crollo che ha mietuto tre vittime e tredici feriti – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Dal dolore alla rabbia

Il Comune col lutto cittadino ha voluto «dare un segno concreto e tangibile della profonda vicinanza al dolore dei familiari». Bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici comunali e presenza dell’amministrazione ai funerali. Con la trasmissione alla Prefettura della richiesta dell’estensione delle bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici. Ma il dolore si sta trasformando rabbia e si temono tensioni.

Postando una foto di una donna scampata al crollo e dal volto tumefatto e sanguinante, il rapper Geolier ha scritto: “Siamo cinematografici ma abbandonati. Senza più lacrime, cosi non si può”. E ora ha deciso di regalare un’ambulanza alla gente della Vela Celeste. Ricordiamo che il suo nome d’arte (quello di battesimo è Emanuele Palumbo) deriva dal termine francese geôlier, “secondino”, che è anche il nome con cui vengono chiamati gli abitanti di Secondigliano, adiacente a Scampia.

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