Donald Trump ha disperatamente bisogno dei voti dell’estrema destra, dopo aver scoperto che soli tre punti percentuali di consenso gli danno un vantaggio risicato rispetto alla rivale Kamala Harris. Per riuscirci, si avventura in un triplo attacco carpiato con avvitamento, ma alla fin del tuffo prende una sonora panciata.
TheDonald sceglie di accusare Kamala Harris di antisemitismo. Fa anche di peggio: per lui la vicepresidente intende «giustiziare i bambini». Trascurando che sia sposata con l’avvocato Doug Harris, di fede ebraica.
Il primo uomo nella storia degli States a ricoprire il ruolo di Second Gentleman, carica che gli dà il compito di seguire la consorte durante gli incontri ufficiali, secondo il protocollo.
L’ex presidente ha tenuto un discorso di un’ora al “Summit dei credenti” dell’organizzazione di estrema destra Turning Point Action.
Ha dedicato molto più tempo a denigrare il curriculum di Harris come senatrice e come ex numero due di Biden che a parlare della sua visione politica e dei suoi programmi.
«Non cambierà»
Sostenendo tra l’altro che Kamala Harris avrebbe saltato il discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al Congresso degli Stati Uniti, mercoledì 24 luglio, per il suo antisemitismo.
«Non le piacciono gli ebrei», accusa Trump. «Non le piace Israele. È totalmente contro il popolo ebraico. È così e sarà sempre così. Non cambierà».
Castrazione chimica
Per lui la vicepresidente degli Stati Uniti è una «fannullona», che avrebbe rifiutato giudici federali perché cattolici e che avrebbe nominato «marxisti incalliti» alla Corte Suprema. Fin qui, in campagna elettorale, nessuno si aspetta un linguaggio conciliante da un carattere come quello di Trump.
Ma a un certo punto TheDonald si lancia in un vero e proprio delirio, imputando a Harris di voler costringere i medici a somministrare farmaci per la castrazione chimica ai bambini e di voler giustiziare i neonati. «Se Kamala Harris riuscirà a fare a modo suo, ci sarà una legge federale per l’aborto, per strappare il bambino dal grembo materno all’ottavo, al nono mese e anche dopo la nascita, giustiziando il bambino dopo la nascita». Non siamo nemmeno tornati indietro al detto su cui scherzava Berlusconi, “i comunisti mangiano i bambini”. Roba da matti.