Per oltre 100 anni la Senna non è stata balneabile: gli atleti olimpici ora rischiano vomito e diarrea
Il fiume che attraversa Parigi diventerà il posto in cui gli atleti olimpionici dovranno competere per le gare in acqua e per la parte acquatica del Triathlon.
Continuano però le preoccupazione tra gli atleti per la qualità dell’acqua della Senna: l’allarme inquinamento, scattato ancora prima della cerimonia di inaugurazione, non è mai del tutto rientrato, e a dirsi particolarmente in ansia per la situazione è anche la promessa azzurra Gregorio Paltrinieri.
A peggiorare ancora di più le condizioni dell’acqua del fiume sono state le forti piogge cadute su Parigi nei giorni scorsi, ma non è detto che, come dichiarato dagli organizzatori dei giochi olimpici, il problema rientri del tutto con l’arrivo del beltempo. Intanto oggi, proprio a causa del livello di inquinamento, per precauzione si è deciso di annullare l’allenamento pre-gara della specialità del Triathlon: la prova di nuoto è saltata dopo una più che necessaria verifica della qualità dell’acqua.
Nelle acque della Senna c’è il divieto di balneazione da più di un secolo
Perché sorprendersi tanto? Fare il bagno nelle acque della Senna è vietato da più di un secolo. Ciò nonostante, a costo di investire ben 1,4 miliardi di euro, l’organizzazione si è prefissata l’obiettivo di ripulire il fiume e renderlo in grado di ospitare gli eventi delle Olimpiadi in calendario, dalla prova del nuoto del Triathlon fino ad arrivare alla 10 km di nuovo maschile e femminile in programma l’8 e il 9 agosto prossimi.
Uno sforzo che si è rivelato piuttosto inutile, visto che il livello di batteri nelle acque della Senna (nello specifico Escherichia coli) è risultato al di sopra dei livelli di guardia fin dall’inizio di giugno, ovvero da quando sono iniziati i test giornalieri.
La furia di Gregorio Paltrinieri: “sono quasi sicuro che la faranno lì perché ci hanno investito troppo, quindi è una presa in giro”
Particolarmente contrariato e preoccupato Gregorio Paltrinieri, speranza azzurra anche nella 10 km di fondo. “Sì, siamo preoccupati. Ma solo perché c’è una location che non abbiamo mai provato”, spiega Greg. “Non puoi organizzare una gara così importante in una location che non hai mai testato. Probabilmente c’è freddo, probabilmente c’è corrente perché è un fiume. Molto probabilmente è sporco perché non ci sono le condizioni per nuotare ma sono quasi sicuro che la faranno lì perché ci hanno investito troppo”, considera ancora il nuotatore azzurro. “Quindi mi sembra un po’ una presa in giro. La fanno perché ci hanno speso soldi, ma non ci danno la possibilità di provarla e neanche ci danno certezza che sia sicuro”, aggiunge.
“Mi dispiace, vediamo come va nei prossimi giorni, speriamo nel fatto della possibilità di poter posticipare la nostra gara, abbiamo uno slot di tre giorni”, conclude Paltrinieri.