Giovanni Toti può di nuovo varcare il cancello della sua villa ad Ameglia e fare una passeggiata. È tornato un uomo libero, dopo che in un certo senso gli sono state estorte le dimissioni. La domanda ora è: per quale carica si ricandiderà? Ha già detto che continuerà a fare politica. Anche se, come si esprime la gip Paola Faggioni, “permangono i gravi indizi di colpevolezza”.
“Nonostante l’estrema gravità delle condotte criminose” scrive la gip, “connessa anche alla particolare natura delle funzioni svolte, tenuto conto del comportamento serbato dall’indagato che ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente della Giunta della Regione Liguria, possono considerarsi sensibilmente affievolite le esigenze cautelari“.
Il suo avvocato, Stefano Savi, dichiara: «Non ha alcun vincolo. Riprenderà la sua vita da uomo libero e come tale potrà far tutto quello che fa un libero cittadino, anche politica. Ora bisognerà organizzare il lavoro in vista del processo. In primis bisognerà sentire tutte le intercettazioni».
L’ex portavoce di Toti Jessica Nicolini è la prima a postare un selfie con l’ex governatore, con appena due parole: “Welcome back”. Il viceministro della Lega Rixi si dice «contento che Giovanni Toti sia tornato libero. Rimane la constatazione che sia stato costretto a scegliere tra libertà individuale e dimissioni. Un precedente con modalità anomale per l’assetto democratico del nostro Paese, a ogni livello». Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, scrive: “È libero anche di rivendicare i 9 anni di buon governo in Liguria, suoi e del Centrodestra, come ancora una volta confermeranno i cittadini chiamati al voto“.
Toti rilascia poche dichiarazioni ai giornalisti accalcati davanti al suo cancello: «Io credo che mai come adesso e mai come in quest’occasione i problemi della giustizia e della politica si siano intersecati in questa vicenda, e mi auguro che alla politica sia molto chiaro che quello che a Genova fa parte degli atti di accusa è in realtà qualcosa che a me è poco comprensibile. Dal punto di vista del processo non ci siamo opposti né ci opporremo in alcun modo a un processo rapido e veloce perché siamo convinti di poter spiegare tutto, si tratta di atti legittimi, finanziamenti legittimi, eppure messi insieme secondo la procura connotando un comportamento criminoso».
Lo sfogo di Giovanni Toti su Facebook
“Sono mancato per un po’, e soprattutto mi siete mancati tanto. Grazie mille a tutti coloro che in questi 86 giorni tramite la famiglia, l’avvocato, e in ogni modo possibile, mi hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza. È stato il maggior conforto in questi giorni bui. Ci difenderemo da ogni accusa, con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze. Quello che è accaduto in questi tre mesi è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch’essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra. Tutto questo sarà tema di confronto in tribunale. Soprattutto spero sia oggetto di vera e definitiva riflessione della politica. Della politica tutta o, almeno, di coloro che non ritengono di usare opportunisticamente la giustizia a scopo politico. Mai come in questo caso l’autonomia della politica, la sovranità popolare, il suo finanziamento trasparente, la sua possibilità di indirizzare lo sviluppo e la crescita sono stati al centro del confronto tra la giustizia e il potere sovrano che discende dal popolo”.
Viva la libertà
“I magistrati interpretano le leggi ma la politica quelle leggi le fa. L’autonomia della politica, come quella della giustizia, dovrebbero essere un patrimonio di tutti. Difficile sperare consapevolezza da chi riempie le piazze di luglio (riempie, insomma…), festeggiando l’aiuto arrivato. Ho fiducia in chi crede nella democrazia liberale e spero colga queste vicende come un definitivo campanello che suona per ricordare l’inerzia di troppi anni. Mi sono dimesso, richiamando tutti voi al voto, perché ora tocca ai cittadini decidere invece la sorte della nostra terra: andare avanti con la Liguria protagonista che abbiamo costruito, o consegnarla alla cappa grigia dell’ipocrisia, della cultura del sospetto, dell’immobilismo, della doppia morale capace di oscurare già in questi giorni anche il fulgido sole di agosto. Sarebbe un futuro che, se possibile, appare già peggio del passato che ci siamo lasciati alle spalle. Un abbraccio a tutti, che spero di darvi fisicamente nelle prossime ore. Viva la Liguria. Viva la libertà”.