Premetto: conosco Toti dal 2006 e sono molto amico di sua moglie, una delle colonne portanti di Mediaset ormai da tantissimi anni. Ho lavorato con lui quando ha incominciato
Diciamo che la trasmissione Lucignolo, quando il direttore era Mario Giordano e il vice era Claudio Brachino, è stata una delle più grandi innovazioni televisive di quei tempi. E molto successo lo deve a me, al mio personaggio, diventato super famoso in quel momento grazie ai servizi della mia agenzia Corona’s.
Col tempo Toti ha fatto carriera e finì per diventare direttore di Studio Aperto. Poi Berlusconi decise di mandarlo in politica, lui accettò diventando presidente della regione Liguria e si ubriacò di potere: solita sindone di hybris. Da quel momento non mi sta più simpatico, anzi, mi sta parecchio sul cazzo.
Si sente onnipotente, tanto da abbondare Berlusconi e fondare un partito proprio. E quello che è successo, quello che ha fatto riguardo l’inchiesta e soprattutto della sua vita privata che conosco molto bene, non m’interessa e non ne voglio più parlare.
Ciò che m’interessa è criticare come al solito la giustizia, che nel caso di Toti si è comportata in modo vergognoso e anticostituzionale: persino Nordio, Ministro della Giustizia, ha dichiarato con queste parole una delle varie conferme che lo tenevano ai domiciliari: “Non ci ho capito nulla e credo che non abbiamo capito nulla neanche loro”.
Come ci finisce Toti ai domiciliari?
La storia continua che Toti finisce ai domiciliari per un’indagine di presunta corruzione di tre quattro anni prima, 2020-2021, per 75 mila euro. Presunta perché in Italia fino al terzo grado di giudizio si è innocenti. E va bene la custodia cautelare, ma lo puoi tenere in custodia massimo due settimane, visto che cadono i presupposti della reiterazione di reato, di pericolo di fuga, e l’occultamento delle prove. E se l’inchiesta arriva insieme all’ordine di carcerazione, proprio quando stanno per arrivare le nuove elezioni per la presidente della Liguria, qualche domanda te la fai.
E poi la potrai con delle scuse indegne per due mesi utilizzando il metodo Tangentopoli: o dici che sei colpevole, o dai le dimissioni. Tutto questo è vergognoso, è un abuso di potere e diventa nazismo giuridico. Signori, la nostra costituzione. Questo ci fa pensare che il periodo di Tangentopoli non sia bastato. Ora Toti, dopo le dimissioni, immediatamente è stato scarcerato, avrà la possibilità di difendersi in giudizio e avrà, se sarà intelligente e coerente con la sua storia che lo ha portato fino ad arrivare alla politica scelto da Berlusconi, che tutto si può dire meno che un cretino, la possibilità di ricostruirsi tramite il talento che lo ha portato all’inizio della sua carriera politica. Qui si vedrà la differenza tra Toti uomo politico, di valore, e Toti vanitoso, ubriaco di potere, che ha dimenticato le sue origini e i valori morali.
P.S.: La manifestazione politica in piazza della sinistra e dell’opposizione comandata da Conte e Schlein, è esattamente paragonabile – come valore politico – a quella del gay pride, il nulla. Buone vacanze.