Arriva il via libera della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto carceri. I voti favorevoli sono stati 186, i contrari 127 e due gli astenuti. Il voto finale dell’Aula di Montecitorio sul decreto, già approvato dal Senato, che contiene “misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del ministero della Giustizia” è atteso nella giornata di oggi.
Il decreto ha tra gli obiettivi quello di semplificare le procedure per accelerare i tempi della burocrazia nel carcere e umanizzare gli istituti garantendo anche l’alternatività della pena in comunità. Il decreto, chiamato “dal governo “carcere sicuro”, è una prima risposta alla situazione di emergenza degli istituti penitenziari, sovraffollati e segnati nel 2024 dalle drammatiche cifre dei suicidi in questi primi otto mesi, mai così alte.
Stranamente per l’opposizione, per cui quella delle carceri dovrebbe essere una priorità, si tratta di “misure inutili” che non incidono sull’emergenza.
Inoltre, al centro del provvedimento c’è l’istituzione di un albo di comunità che potranno accogliere alcune tipologie di reclusi (come quelli con residuo di pena basso, i tossicodipendenti e quelli condannati per determinati reati), che quali potranno scontare così la parte finale della loro condanna. Ci sembra non solo una proposta di buonsenso, ma soprattutto il primo vero tentativo di fare una rivoluzione in un sistema marcio come quello della giustizia italiana.
