Netanyahu ha rilasciato un’intervista al magazine americano Time dove, per la prima volta, si è scusato per la strage del 7 ottobre compiuta da Hamas. Le sue parole stanno generando stupore e scalpore in tutto il mondo, perché era quello che avremmo voluto sentire da tempo, delle scuse.
Netanyahu ha detto: “Mi dispiace profondamente che sia successa una cosa del genere. Ti guardi sempre indietro e ti chiedi se avremmo potuto fare qualcosa che lo avrebbe impedito”. Che possa essere, davvero, una svolta storica in una guerra che sta continuando a mietere vittime soprattutto tra bambini innocenti?
La rivista stessa, nella sua introduzione, ha ricordato che nei primi 10 mesi della guerra a Gaza Netanyahu ha sempre rifiutato di scusarsi per aver lasciato Israele vulnerabile a un attacco simile da parte di Hamas. E la prima domanda della lunga intervista è stata appunto se fosse disposto a scusarsi: “Scusarmi? Certamente”.
Netanyahu ha parlato anche del fronte interno e degli oppositori della controversa riforma giudiziaria, che si sono rifiutati di prestare servizio militare come forma di protesta “e così facendo hanno minato le capacità di deterrenza di Israele prima del massacro del 7 ottobre e potrebbero aver contribuito a precipitare gli eventi”. Che questa intervista possa essere l’inizio di una fase di mediazione?