L’annuncio arriva direttamente dal legale del manager, in seguito all’archiviazione della posizione del suo assistito in merito alla vicenda della concessione dell’Arena per lo spettacolo “Amore più Iva”
Lucio Presta ha querelato Amadeus. Lo annuncia il legale del manager, in seguito all’archiviazione della posizione del suo assistito in merito alla vicenda della concessione dell’Arena di Verona per lo spettacolo di Checco Zalone “Amore più Iva”, organizzato e prodotto dalla Arcobaleno Tre, società di Lucio e Niccolò Presta.
L’avvocato Antonio Cersosimo ha dichiarato che Amadeus, chiamato a testimoniare, «pur sotto giuramento ha riferito fatti e circostanze del tutto inventate e prive di fondamento alcuno».
La vicenda sulla quale è stata accolta oggi la richiesta di archiviazione del 17 luglio scorso «riguarda lo spettacolo di Checco Zalone del 5 e 6 giugno 2023 – spiega l’avvocato Cersosimo all’Adnkronos – per il quale la Arcobaleno Tre aveva richiesto la concessione almeno un anno prima, quando amministratore unico dell’Arena Verona era Giancarlo Mazzi, oggi senatore e sottosegretario alla Cultura».
«Ebbene – sottolinea il legale – dopo lo spettacolo, una persona presenta un esposto alla Procura, sostenendo che nella concessione dell’Arena ci fosse qualcosa di torbido tra Presta e Mazzi. Da qui – ripercorre Cersosimo – la Procura avvia le indagini e a marzo 2024 vengono perquisiti gli uffici di Arcobaleno Tre con l’acquisizione dei dati del cellulare e del computer di Lucio Presta», riferisce l’avvocato, sottolineando che ovviamente «Mazzi da parlamentare non viene iscritto».
“Amadeus ha detto il falso sotto giuramento”
Durante le indagini viene sentito anche Amadeus come testimone, il quale «sotto giuramento afferma cose del tutto false, in particolare sui rapporti tra Mazzi, Presta e Checco Zalone per cercare di creare dissapori tra il manager e l’attuale sottosegretario alla Cultura». Per questo «sporgeremo querela nei confronti del conduttore televisivo», afferma l’avvocato.
Che, nel ringraziare «pubblicamente il procuratore della Repubblica di Verona, Raffaele Tito e il sostituto Stefano Aresu per aver condotto le indagini», sottolinea come «contrariamente a quanto avviene in tutti gli uffici di procura d’Italia, i pm non hanno cercato alcun momento di pubblicità o di notorietà, pur avendo sotto indagine nomi eccellenti».
“Abbiamo la conferma della correttezza professionale e dell’onestà di Lucio Presta”
La richiesta di archiviazione del 17 luglio scorso firmata dai procuratori veronesi è stata accolta oggi dal Gip presso il Tribunale di Verona, Maria Cecilia Vitolla, che ha emesso il relativo decreto di archiviazione. «Ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, abbiamo la conferma della correttezza professionale e dell’onestà di Lucio Presta. Una bella notizia», conclude il legale.