Una clamorosa novità scuote il mondo del calcio a pochi giorni dall’inizio del campionato di Serie A. I tifosi hanno iniziato a protestare
Il mondo del calcio, e per tale intendiamo in particolare gli attori protagonisti e lo sterminato popolo di tifosi e appassionati, negli ultimi anni ha accolto con enorme disappunto alcuni cambiamenti che ne hanno in gran parte stravolto lo spirito originario.
Non si contano le innovazioni regolamentari che nel corso del tempo hanno letteralmente stravolto lo sviluppo e la dinamica del gioco: in primis il fuorigioco, per passare al ruolo del portiere fino alla rivoluzionaria introduzione del VAR.
Tutte novità stabilite con l’obiettivo di rendere l’evento calcistico più spettacolare e in linea con il progresso e la modernità, ma che di rimbalzo hanno avuto l’effetto di allontanare tanti appassionati di quello che una volta era definito il gioco più bello del mondo.
In questi ultimi giorni è arrivata una notizia che non ha certo entusiasmato i tifosi italiani, tra l’altro proprio nell’imminenza dell’inizio del nuovo campionato di Serie A. A darne l’annuncio è stato il designatore degli arbitri, l’ex fischietto fiorentino Gianluca Rocchi.
Serie A, la novità non piace a nessuno: di che si tratta
In sostanza a partire dal prossimo campionato sparirà la figura storica dei raccattapalle. Per chi non lo sapesse si tratta (si trattava) di giovanissimi, in gran parte provenienti dal settore giovanile della squadra di casa, dediti al recupero del pallone quando questo fosse uscito dalla linea laterale del campo.
In qualche occasione, specie nelle partite di cartello, sono esplose in passato delle polemiche su presunti vantaggi di cui avrebbero goduto proprio le squadre di casa da una gestione ‘guidata’ dell’opera dei raccattapalle.
Serie A, la decisione spacca il mondo del calcio: ecco perché
Con la soppressione di questa figura di fatto si privano dei giovanissimi, spesso adolescenti, del sogno di assistere da bordocampo alle imprese dei propri beniamini con i quali riuscivano ad avere un rapporto privilegiato.
D’ora in poi su tutti i campi di Serie A ci saranno quindi sei palloni posizionate dal lato delle panchine disposti sui coni e altri 5 palloni dall’altro lato a una distanza minima di 2,5 metri dalle linee di bordocampo. Rocchi ha così spiegato la storica decisione: “Così evitiamo possibili perdite di tempo“. Sarà, ma del calcio romantico e genuino dei tempi che furono ormai non rimane più niente.