Erano in 50, tutti coraggiosamente… a volto coperto. Coloni israeliani in vena di una “zingarata” in stile terroristico. Hanno attaccato un villaggio palestinese in Cisgiordania, Jit. Un funzionario della sicurezza israeliano al The Times of Israel rende noto che hanno incendiato almeno quattro case e sei macchine, lasciando sul terreno un morto e un grave ferito. Rashid Abdel Qader Sadda, 23 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre cercava di spegnere l’incendio della sua abitazione.
Il presidente del partito laburista Yair Golan scrive su X: «Il terrorismo ebraico messianico è determinato a incendiare il territorio e a imporre una campagna regionale difficile e non necessaria su Israele”.
Anche il presidente israeliano Isaac Herzog twitta: “Condanno fermamente il pogrom (sommossa verso minoranze religiose, ndr) di stasera in Samaria (nome della provincia biblica dato alla Cisgiordania settentrionale)”.
“Condanno fermamente qualsiasi tipo di violenza”, si aggiunge il ministro della Difesa Gallant.
“E do il mio pieno appoggio alle Idf, allo Shin Bet e alla polizia israeliana affinché svolgano i loro ruoli e affrontino la questione con severità. La rivolta estremista va contro tutti i comandamenti morali dello Stato di Israele”.
«Attacchi inaccettabili»
Tutti a condannare, per carità, nessuno ad agire incisivamente, nemmeno gli Stati Uniti che rimproverano come un disco rotto attacchi di questo genere.
««Sono inaccettabili e devono cessare», sostiene un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano al Times of Israel.
Donald Trump cavalca la tigre
Intanto a Doha è prevista la ripresa dei negoziati. La conferma è arrivata dal portavoce del ministero degli Esteri qatariota Majed al-Ansari.
TheDonald coglie la palla al balzo: «L’immagine di Israele nel mondo si sta offuscando: bisogna finirla rapidamente, non deve durare oltre, è troppo lunga».