Oggi è il 316 giorno della guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas. L’ufficio di Netanyahu ha fatto sapere che Israele vede le trattative sul cessate il fuoco ”con cauto ottimismo”. Non sembra avere la stessa visione, però, Hamas che definisce “un’illusione” le parole di Biden, secondo cui una tregua è vicina dopo i colloqui che si sono conclusi a Doha.
Netanyahu aggiunge che “si spera che la forte pressione degli Stati Uniti e dei mediatori su Hamas possa far sì che l’opposizione a questa proposta americana sia rimossa che, include elementi accettabili da Israele”. Già venerdì, Hamas aveva detto di rifiutare “nuove condizioni” di questa proposta, denunciando i “diktat americani”. CHE COSA ASPETTA HAMAS? CHE MUOIANO ALTRI BAMBINI E CIVILI?
Per cercare quindi un accordo, le parti che se ne stanno occupando, si incontreranno di nuovo il 21 agosto a Il Cairo. Intanto, il ministro degli esteri Tajani scrive su X: “Con Gran Bretagna, Germania e Francia sostegno agli sforzi di mediazione per un accordo su cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Lavoriamo per la pace”.
Intanto però i combattimenti non si fermano, perché droni Hezbollah hanno attaccato truppe israeliane al confine, e Tel Aviv ha risposto bombardando il sud del Libano: 9 morti secondo il ministero di Beirut. Un altro raid su Gaza ha ucciso 18 persone, tutti membri della stessa famiglia. Intanto fonti Usa fanno sapere che ci saranno conseguenze “catastrofiche” per l’Iran nel caso attaccasse Israele.