Home CRONACA Grillo e Conte l’un contro l’altro armati

Grillo e Conte l’un contro l’altro armati

L'ex premier Giuseppe Conte e il fondatore del MoVimento 5 Stelle Beppe Grillo - Fonte: Web - Dillingernews.it

È partita la Costituente del Movimento 5 Stelle, con un’accettata che ha tranciato in due l’anguria schizzando semi qua e là. In nemmeno 24 ore è match di boxe tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Il fondatore ha sentenziato i paletti al lavoro per gli addetti: «I pilastri non negoziabili sono il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato. Non possono essere modificati a piacimento». L’ex premier della fase pandemia e lockdown: «Potremo discutere di tutto, potremo rifondarci integralmente, E non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi sia la comunità degli iscritti, si debba decidere da parte di alcuni arbitrariamente e preventivamente di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare».

 
Il Garante si lascia alle spalle il comico e risponde a Conte senza alcun velo di ironia: «Dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio. Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto (Casaleggio, ndr), lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo. È la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato».

«Quel cerchio con la “V” rossa e le 5 stelle «non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera».

«MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani. Non dobbiamo toccare un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare».

La sua ostinata e convinta difesa del limite del doppio mandato lo rende sognatore e decisamente idealista: «La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione […] Limitare i mandati significa restituire al popolo la sovranità che gli spetta, è un presidio di democrazia, impedisce che pochi individui si arroghino il diritto di governare in eterno. La regola del secondo mandato è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni».

19 Gennaio 2018. Luigi Di Maio, Beppe Grillo e Davide Casaleggio consegnano il programma e il simbolo del M5s per le elezioni politiche al Viminale – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Lo spirito originario

«È la garanzia che il MoVimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi. Altrimenti tradiremmo la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l’unica speranza di cambiamento reale».

Si schiera con Conte Francesco Silvestri, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera: «Da Grillo opinioni personali. Sono d’accordo, va rimesso tutto in discussione. Il Paese ha bisogno di un progetto politico, abbiamo a Palazzo Chigi l’armata Branca-Meloni che campa sui soldi del Pnrr, noi come M5S dobbiamo predisporci per i prossimi 15 anni e definire una linea chiara per il Paese. Il progetto progressista non può non passare da noi».

Lo spettro della scissione

Nel suo editoriale su La Stampa, Marcello Sorgi si domanda quali conseguenze potrebbero derivare da questa spaccatura: “A Conte che pensava di ricucire le divisioni tra l’attuale gruppo dirigente del Movimento, costruito a sua immagine e somiglianza, e quello delle origini, falcidiato dall’impossibilità del terzo mandato, proprio proponendo l’abolizione del limite, Grillo oppone il rispetto della regola fondativa”.

“Lo fa contro il suo interesse, visto che la breccia aperta da Conte sul muro del secondo mandato potrebbe portargli consensi anche tra quelli che si sono sentiti esclusi dall’attuale assetto contiano. Solo questo? Oppure, seminascosta, l’ipotesi di una scissione del Movimento delle origini?”.

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