Si sono attivate le sirene dell’allarme aereo, e tutta l’Ucraina è in fiamme. Sono 127 missili e 109 i droni. 7 morti e circa 50 feriti. Putin ha consegnato la prima risposta all’invasione ucraina a Kursk, e difficilmente sarà l’ultima.
Quello di Putin in Ucraina è un attacco diretto alla rete elettrica, dalla generazione alla logistica dell’energia. Sono 15 le regioni colpite, sono stati provocati blackout e ovunque c’erano fiamme e torri di fumo. Questo in tutte le principali città e nei loro distretti, da Kiev e Odessa, a Dnipro o Leopoli.
Sulla questione è intervenuto anche Biden: “Stamattina la Russia ha lanciato ondate di missili e droni contro le città e le infrastrutture energetiche ucraine. Funzionari ucraini riferiscono che questo attacco oltraggioso ha provocato la morte di civili ucraini e ha preso di mira più di due dozzine di siti energetici critici. Condanno, nella maniera più ferma possibile, la continua guerra della Russia contro l’Ucraina e i suoi sforzi per far sprofondare il popolo ucraino nell’oscurità. Vorrei essere chiaro: la Russia non avrà mai successo in Ucraina, e lo spirito del popolo ucraino non verrà mai spezzato”.
Lo stesso Biden che prosegue dando sostegno all’Ucraina: “Gli Stati Uniti continueranno a guidare una coalizione di oltre 50 paesi a sostegno dell’Ucraina. Questa coalizione sta fornendo all’Ucraina le attrezzature militari di fondamentale importanza, compresi sistemi di difesa aerea e intercettori. Come ho annunciato al vertice NATO di luglio, gli Stati Uniti e i nostri alleati hanno fornito l’equipaggiamento per cinque ulteriori sistemi di difesa aerea strategica, e ho ridefinito la priorità delle esportazioni di difesa aerea statunitensi in modo che vengano inviate prima in Ucraina. Gli Stati Uniti stanno inoltre inviando attrezzature energetiche all’Ucraina per riparare i suoi sistemi e rafforzare la resilienza della rete energetica ucraina”.