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Delitto di Sharon Verzeni, una svolta nelle indagini: il compagno Sergio Ruocco ha un alibi

Le indagini sul delitto di Sharon Verzeni presto permetteranno di scoprire l'identità dell'uomo in bicicletta, possibile testimone chiave - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Il delitto di Sharon Verzeni a Terno d’Isola finora è stato una matassa inestricabile, ma si è appena aperta una pista che potrebbe essere il filo giusto da tirare. L’uomo in bicicletta ripreso dalle telecamere di sorveglianza in via Castegnate, scena dell’assassinio, potrebbe presto avere un nome e cognome noti agli investigatori. Sarebbe una svolta nelle indagini e al contempo un giallo nel giallo: ci si chiede perché, dopo quasi un mese, una persona che potrebbe essere il testimone chiave non si sia messo in contatto coi carabinieri e il pm Emanuele Marchisio. 

Per identificare il misterioso personaggio, sono stati scandagliati i vestiti che indossava e il modello di bicicletta che inforcava quella notte. Intanto, i carabinieri di Bergamo continuano le fondamentali ricerche dell’arma del delitto, passando ai raggi X la zona con i metal detector e perlustrando tutti i tombini. Mentre il Ros e il Ris si concentrano sulle tracce di Dna repertabili. Gli inquirenti inoltre insistono nel sentire le testimonianze delle conoscenze di Sharon.

È stato anche analizzato il conto corrente di Sharon Verzeni, spulciando tra i versamenti per dei corsi a sfondo professionale a Scientology, di cui i datori di lavoro della vittima nel bar a Brembate sono adepti. Non risulterebbero cifre importanti, dato che potrebbe vanificare l’ipotesi che quegli esborsi fossero motivo di attrito con il compagno Sergio Ruocco.

L’idraulico 37enne è tornato al lavoro nell’azienda di Seriate dove è assunto da oltre vent’anni, dopo 27 giorni di assenza dovuti alla condizione di persona informata dei fatti, mai inquisita ma ascoltata varie volte dall’Arma di Bergamo. Ora ha un alibi confermato dagli inquirenti.

La notte dell’omicidio era già a dormire e i militari l’hanno tirato giù dal letto alle 4 del mattino. Da lì è iniziata la sua odissea, con il suo volto di dominio pubblico e parte dell’opinione pubblica che lo sospettava dell’assassinio.

Le ragioni dell’alibi di Sergio Ruocco

«È inverosimile che potesse percorrere il tragitto della fidanzata senza essere visto da occhi elettronici o umani», affermano gli investigatori. Ruocco non può essere il colpevole perché, se avesse percorso le due vie alternative per raggiungere via Castegnate dall’appartamento in cui conviveva con Sharon Verzieri, sarebbe stato o ripreso dalle telecamere di sorveglianza o visto da qualcuno.

Lui sostiene che chi ha ucciso è «una persona che Sharon non conosceva. Non riusciamo a capire chi potesse volerle male», spiega, d’accordo con i genitori della ragazza, che gli hanno offerto ospitalità nella loro casa a Bottanuco.

La lettera sul luogo dell’omicidio di Sharon Verzeni, in cui un anonimo invita chi sia stato testimone dell’omicidio a dire quel che sa – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Strade chiuse

Ruocco si dice confortato dal ritorno al lavoro: «Almeno mi tengo un po’ occupato con la mente. Ma sono pronto a contribuire ancora alle indagini. Torno in caserma tutte le volte che mi chiamano, sono pronto a farlo ancora». 

Da parte sua il sindaco di Terno, Gianluca Sala, ha informato che nei prossimi giorni alcune strade saranno chiuse al traffico per un intervallo di tempo circoscritto e ha chiesto ai cittadini «collaborazione, discrezione e rispetto delle operazioni».

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