“Ho perso 40 chili in un anno. Non so quanto mi resta. Sono sempre stato fortunato. Vivere così non mi interessa”: sono queste le parole di Toscani.
“Ho vissuto troppo e bene. Sono stato fortunato. Non so quanto mi resta”. Il fotografo e creativo di fama mondiale Oliviero Toscani, 82 anni, parla senza mezzi termini della malattia che lo ha colpito. E svela che non esiste una cura. In una lunga intervista al Corriere della Sera racconta la sua vita e rivela di essere dimagrito di 40 chili in un anno: “Alla fine di giugno mi sono svegliato con le gambe gonfie, ho cominciato a fare fatica a camminare. All’ospedale mi hanno diagnosticato un problema al cuore”.
Toscani racconta poi degli esami che sono seguiti, fino alla diagnosi: “Amiloidosi. In pratica le proteine si depositano su certi punti vitali e bloccano il corpo. E si muore. Non c’è cura”. E ancora: “Non so quanto mi resta”.
“A ottobre ho anche preso una polmonite virale e il Covid, mi hanno tirato per i capelli. Penso anche di essere stato morto, per qualche minuto”. Ma “non ho paura di morire. Basta che non faccia male. E poi – aggiunge – ho vissuto troppo e bene, sono viziatissimo. Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero”.
Le parole sulla fotografia
Ovviamente si sofferma sulla fotografia: “Non ho più voglia – dice – Mi sono liberato di tutto”. Ma “mi pento delle cose che non ho fatto, non di quelle che ho fatto”. “Il pensiero di invecchiare proprio non c’era. Fino al giorno prima di essere così, lavoravo come se avessi 30 anni. Poi una mattina mi sono svegliato e all’improvviso ne avevo 80”. Toscani spiega poi che vorrebbe essere ricordato per il suo impegno. E il lavoro di cui è più orgoglioso è quello fatto – spiega – sull’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
“Sono sempre stato particolarmente privilegiato e fortunato, lo dico veramente (…). Vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato, lo conosco da quando era ragazzino. Ogni tanto mi viene voglia”.