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Il libro dell’ex giudice Martella sul caso Emanuela Orlandi: un intrigo ordito dalla Stasi

I manifesti affissi dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi - Fonte - Ipa - Dillingernews.it

Il magistrato Ilario Martella dà alle stampe il libro Emanuela Orlandi, un intrigo internazionale. La verità che nessuno ha ancora raccontato sul mistero più oscuro della storia italiana, edito da Ponte delle Grazie. L’attentato a Papa Wojtyla del 1981, Ali Agca, la pista bulgara, la Stasi tedesca: l’ex giudice ha ricostruito, spulciando un’imponente documentazione attingibile dopo la caduta della Cortina di ferro, un poderoso intrigo internazionale per sviare le indagini, convinto che Emanuela Orlandi e Mirella Gregori siano state rapite nel quadro di quell’intenzione criminale.

“Intrigo internazionale” è quanto disse per primo Giovanni Paolo II alla famiglia Orlandi. Intervistato dal Corriere della Sera, Ilario Martella descrive il risultato delle sue indagini: «Esiste un’assoluta interdipendenza tra l’attentato del maggio 1981 a Giovanni Paolo II e il rapimento delle due ragazze».

«Entrambi vengono posti in essere tra il maggio il giugno 1983, ovvero nel momento in cui io come giudice istruttore stavo cercando di portare alla condanna non del solo Alì Agca, il turco dei Lupi Grigi, ma anche i suoi complici bulgari, esponendo le gravi responsabilità dei bulgari Sergej Antonov – formalmente rappresentante della Balkan Air a Roma, in realtà alto ufficiale dei Servizi bulgari ­– di Bekir Celenk, Todor Ajvazov e altri».

«Il 25 novembre 1982 l’arresto di Antonov provoca una reazione importante nei Servizi bulgari. Ne nasce un “accordo” ultra segreto, che ricostruisco nel mio libro sulla base di documenti, tra il capo dei Servizi Bulgari nonché ministro dell’Interno Dimitar Stojanov e il capo della stasi Erich Mielke, a sua volta referente della famosa superspia e agente “doppio” Markus Wolf (creatore dell’Hauptverwaltung Aufklärung o HVA, per le attività di spionaggio e di intelligence al di fuori del Paese, ndr), per creare un’operazione di depistaggio e di “distrazione di massa tramite” il doppio rapimento Gregori-Orlandi».

«C’era il terrore nei bulgari e nei sovietici che il “generale Antonov” potesse essere condannato e che Bulgaria e Urss fossero formalmente incolpate dell’attentato al Papa, creando una crisi internazionale».

Distrazione di massa

Le sventurate Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi vengono dunque incastrate in una gigantesca operazione di distrazione di massa: «Sì, già nel febbraio ’83 ci fu la decisione di effettuare un’operazione di distrazione di massa, rapendo le due ragazze al fine di usarle come arma di ricatto per far liberare Agca. Il Papa nel Natale ’83 disse infatti agli Orlandi che si trattava di un intrigo internazionale».

Martella ribadisce il nesso tra l’attentato e il rapimento: «Sì, sono espressione di una grande strategia criminale. Il Papa era centrale nella guerra fredda. Wojtyla fu determinante nell’abbattimento dell’Urss e del Muro di Berlino; così come nella scomparsa della Stasi».

Uno dei sit-in organizzati da Pietro Orlandi, padre di Emanuela – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Che cosa sa il Vaticano?

E sollecita il Vaticano, che ha appena aperto un’inchiesta: «Il Papa, per carità cristiana, deve dire che cosa sa il Vaticano della vicenda Gregori-Orlandi. È impossibile che non abbia qualcosa in mano».

«Deve dire se legittima la lettura dei fatti che Giovanni Paolo II diede alla famiglia Orlandi o se esistono altri elementi che non conosciamo. È il momento di fare piena luce su queste due vicende».

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