Si vaglia la pista dello spaccio per individuare l’assassino di Sharon Verzeni. Partendo dalla testimonianza di un commerciante di piazza 7 Martiri a Terno d’Isola: il suo negozio dista poche centinaia di metri dalla scena del delitto. La sua descrizione della zona e di chi la popola a notte fonda è inquietante: «Saranno una decina, in gran parte marocchini. Fanno sempre un gran casino e sono veloci di lama».
«Per qualche giorno non li ho più visti, ma pian piano stanno tornando. Tutti, tranne uno. Non si vede da settimane. Mi hanno anche fatto vedere diverse foto segnaletiche, ma non c’era quella del tizio che è sparito da settimane. Avrà sui 35 anni».
«Se me lo dovessi trovare davanti lo riconoscerei subito. Farebbero bene a cercarlo anche i carabinieri». Il gruppetto di pusher e/o sbandati lo ha minacciato: «Mi hanno detto: “Sei un infame, perché non ti fai i ca… tuoi”. Avevano visto i carabinieri in borghese in negozio».
«Sono quasi tutti con un coltello in tasca. Tempo fa mi hanno anche spaccato la vetrina perché volevano assolutamente una bibita in bottiglia di vetro. Le utilizzano quando litigano e i carabinieri mi hanno vietato di venderle».
La pista dello sbandato
Gli investigatori confermano: «È vero che abbiamo raccolto la testimonianza di questo commerciante. Non è l’unica persona che ci ha riferito di quel contesto ambientale».
«Quella dello sbandato è una delle piste sulle quali stiamo lavorando, assieme ad altre».
Piazza di spaccio
Furti, danneggiamenti e tanta droga, a ogni ora del giorno e della notte. Tutti sanno che Terno è diventata una piazza di spaccio, per pusher e tossicodipendenti da tutta la Bergamasca. Pare sia la stazione ferroviaria a fare da imbuto per gli spacciatori provenienti dai vari comuni lungo la Bergamo-Lecco e la Bergamo-Milano, via Carnate. Spesso senza fissa dimora, giornalmente vengono a bivaccare qui. «Per spacciare e far casino», confermano i residenti.
Continuano le ricerche dell’arma del delitto, il coltello che ha colpito a morte Sharon Verzeni. Alle forze dell’ordine si sono aggiunti anche gli esperti del Mu.Re. il Museo recuperanti 1915-1918 di Toscolano Maderno, specializzati nel recupero di ordigni bellici.