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Chi vorrebbe posticipare il rientro a scuola il primo ottobre? Tutti. Il sondaggio: 90% favorevoli ma va cambiato il calendario. Ecco le proposte

Su 1.800 lettori c’è chi chiede di recuperare dei giorni riducendo le vacanze natalizie e di allungare le lezioni fino al 20 giugno. C’è anche chi chiede la scuola il sabato e chi chiede di ridurre i giorni. In ogni caso il sistema va cambiato, è lo stesso dai tempi dei tempi

Rimanere seduti al banco in una stanza con venti persone per tutto il mese di settembre con le temperature stabilmente sopra i 30 gradi non è un’ottima idea: il popolo della scuola chiede compattamente di posticipare l’avvio dell’anno scolastico al 1° ottobre.

Lo dice un sondaggio realizzato dal sito specializzato Tecnica della scuola, (sondaggio senza finalità scientifica, precisa la testata) al quale hanno partecipato oltre 1.800 lettori.

Il 90% di loro (due terzi dei quali insegnanti, ma anche personale scolastico, dirigenti scolastici, studenti e famiglie) ritiene che non si può andare più avanti con l`attuale calendario. Anche perché è lo stesso da sempre.

Nello specifico, l’82,9% dei docenti si dice favorevole a un rinvio, stessa cosa per i genitori (86,7%), Il personale Ata (87%) e altri lettori (88.5%). Tra gli studenti, addirittura, si sfiora il 92% di richieste per lo slittamento delle lezioni a ottobre.

Cosa hanno proposto?

Se sull’avvio da spostare ad ottobre il consenso risulta pressoché unanime, le soluzioni proposte da attuare per rispondere al problema risultano invece diversificate. Ma soprattutto non tutte esauribili. Perché per legge l’offerta formativa annuale non è riducibile: lo prevede il testo unico della scuola, il decreto legislativo 297 del 1994, che all’articolo 74 impone almeno 200 giorni di lezioni per anno scolastico.

C’è chi chiede di recuperare dei giorni riducendo le vacanze natalizie e di allungare le lezioni fino al 20 giugno. Ma anche chi di andare a scuola il sabato. In assoluto, la gran parte dei partecipanti al sondaggio (tra il 60% all’80%) sarebbe d`accordo nel modificare la normativa in corso portando da 200 a 180 i giorni di attività di didattica annuale.

L’aria condizionata? Un lusso troppo costoso

Secondo molti lettori, però, per affrontare a scuola i giorni con la morsa del caldo la soluzione migliore sarebbe quella di provvedere in maniera sistematica all’installazione di condizionatori d’aria in ognuna delle 360.000 classi sparse per il territorio italiano. Una decisione del genere, tuttavia, comporterebbe l’esborso pubblico non meno di 200 milioni di euro per il loro acquisto, più quelli di manutenzione sistematica.

Va infine rilevato che diversi partecipanti al sondaggio, soprattutto tra i genitori degli alunni, si dicono preoccupati sulla fattibilità dello slittamento delle lezioni al mese di ottobre: come faranno molte famiglie con bimbi piccoli a gestire e sopportare i costi per fare seguire i figli anche per tutto il mese di settembre? La risposta nelle mani del governo.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.