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Clima ostile intorno a Sinner agli US Open ma lui è superiore: “Alcuni tennisti sono arrabbiati, non resteremo zitti”

Jannik Sinner - (Fonte: Instagram) - Dillingernews.it

Kyrgios ritorna ancora una volta ad attaccare Sinner per il caso Clostebol, facendosi portavoce del malcontento di altri colleghi arrabbiati per la presunta disparità di trattamento

Nick Kyrgios è diventato famoso più per le parole dette su Sinner che per le sue performance tennistiche (anche perché su quelle c’è poco da dire). Fermo ai box da tempo per problemi fisici, l’australiano ha riservato bordate al tennista italiano dopo il caso dell’assoluzione per la positività al Clostebol.

Nel suo ultimo intervento social, Kyrgios ha spiegato di non avere nulla di personale contro Jannik, ma di non voler restare in silenzio di fronte a quella che a suo dire è un’ingiustizia. Nick si è fatto portavoce del malcontento di altri colleghi negli Stati Uniti. Ma perché non ti vai ad allenare?

L’ex finalista di Wimbledon, commentando un video relativo all’ultima intervista di Sinner sulla possibilità di essere intervistato proprio da lui, ha chiarito i motivi dei suoi strali riportando anche la rabbia di altri colleghi che invece sono stati fermati preventivamente a lungo prima del verdetto definitivo: “Come atleti, utilizziamo le nostre piattaforme per assicurarci che le cose siano giuste e uniformi. È tutto quello che ho fatto. Alcuni giocatori sono arrabbiati”.

Complimenti per Sinner dal punto di vista tennistico, ma nessuna volontà dal suo punto di vista di fare sconti al giocatore italiano: “Sappiamo che Sinner è incredibile, un grande tennista e uno dei volti principali dello sport. Ma se vi aspettate che restiamo in silenzio… non lo faremo”. Insomma Kyrgios continua ad affondare il colpo con buona pace del verdetto del tribunale indipendente che ha assolto il numero uno al mondo, e della motivazione per cui lui non è stato fermato al contrario di alcuni colleghi.

Sinner non risponde, è superiore

L’altoatesino è superiore, tanto che non ha voluto alimentare ulteriori polemiche, sfoderando un atteggiamento molto maturo. Nonostante infatti Kyrgios si sia detto pronto a non essere più “ospitale” con Sinner negli spogliatoi, Jannik si è mostrato di un altro livello: “Non voglio rispondere a quello che ha detto. Ognuno è libero di dire tutto. Va bene. Se è così, vediamo. Se m’intervista? Sarà diverso di sicuro. Non so cosa dire. Forse dico qualcosa ora e poi invece la reazione sarà diversa. Sono sempre abbastanza rilassato. Sono uno che dimentica le cose abbastanza in fretta. Ognuno è libero di dire tutto”.

Kyrgios dunque, per Jannik, può dire tutto quello che vuole. Il giocatore italiano al momento è concentrato solo sul campo e sugli US Open, che lo vedono ancor più favorito dopo l’eliminazione a sorpresa di Alcaraz e Djokovic. Forza Sinner. Contro tutto e tutti. L’importante è portare a casa il risultato, gli altri possono parlare quanto vogliono.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.